Indietro L’anti-incendio boschivo unisce Italia, Albania e Montenegro

L’anti-incendio boschivo unisce Italia, Albania e Montenegro

Albania e Montenegro sono stati Paesi partner dell’Italia nell’esercitazione congiunta anti-incendio coordinata da Protezione Civile Puglia che si è svolta a Ugento il 31 maggio scorso. Realizzata nell’ambito del progetto “3 Watch Out”, all’interno del Programma INTERREG IPA CBC finanziato dalle UE, l’esercitazione è stata una prova di verifica delle azioni di soccorso in cooperazione tra le aree di progetto, partendo dai principi del Meccanismo di Protezione Civile dell’Unione Europea. Nonostante le misure per l’emergenza Coronavirus abbiano imposto di svolgere l’esercitazione in tre Paesi diversi, la simulazione è stata comunque coordinata da un’unica regia, costituendo un test importante per la cooperazione trasfrontaliera in tale contesto.

«Si è trattato di un’esperienza eccellente per la nostra Unità di Emergenza Civile,» spiega Tom Preku, responsabile albanese di 3 Watch Out. «L’esercitazione ci ha permesso di testare la formazione delle nostre squadre di soccorso, tempi di risposta, procedure organizzative e di sicurezza, sistemi di comunicazione, mezzi ed equipaggiamenti». In Albania la simulazione si è svolta in un’area boschiva nella municipalità di Vau i Dejës dove sorge una scuola tecnica. «Una volta scattato l’allarme, sono state mobilitate due squadre anti-incendio con i mezzi dei Vigili del Fuoco, insieme ai Volontari della Associazione Malteser che hanno fornito ambulanze e personale di Pronto Soccorso». Un team strutturato che è intervenuto per contrastare l’incendio, evacuare i residenti e fornire soccorso, sotto gli sguardi attenti del sindaco Mark Babani e della popolazione locale.

Lo stesso giudizio soddisfacente sull’esito della esercitazione lo dà il responsabile di 3 Watch Out per il Montenegro, Milan Radovic, sottolineando la tempestività con la quale si è svolta la simulazione: «Avevamo già esperienza nella gestione di progetti legati alla prevenzione del rischio inondazioni, ma il 31 maggio per la prima volta abbiamo collaudato il modulo anti-incendio del Meccanismo di Protezione Civile europeo. Sono state attivate 2 sale operative, abbiamo mobilitato la nostra Direzione nazionale per le emergenze, i Vigili del Fuoco di Danilovgrad, le squadre di soccorso. La ritengo una prova molto realistica perché ci ha permesso di verificare le procedure decisionali a più livelli, governativo, delle autorità locali e di sicurezza, com’è avvenuto coinvolgendo la polizia doganale. Una esercitazione realistica ed essenziale a completare il processo di certificazione che abbiamo già avviato con l’Unione Europea».

In Montenegro l’esercitazione si è svolta a Lurniza. La simulazione prevedeva che la Caserma locale dei Vigili del Fuoco non fosse in grado, da sola, di contrastare l’incendio. Così attraverso il numero di emergenza 112 è stato attivato il team di coordinamento della Direzione nazionale per le emergenze, e quindi i Vigili del Fuoco delle città vicine. Sono stati impiegati mezzi terrestri e aerei, con gli elicotteri a evacuare le persone sul posto. L’esercitazione ha coinvolto un team di 65 operatori, tra squadre anti-incendio, squadre mediche e della Croce Rossa.

In Puglia – sottolinea  Antonio Mario Lerario, dirigente della sezione Protezione Civile della Regione Puglia –  ogni anno si sviluppano circa 5 mila focolai di incendi quasi tutti non a combustione naturale. In questo scenario assume particolare importanza la formazione degli operatori e quella che abbiamo realizzato ad Ugento è un’attività di coordinamento tattica finalizzata alla più efficace definizione di un lavoro di squadra, perché solo ponendo insieme tutte le componenti del sistema, l’Antincendio è efficace e riesce in qualche modo a traguardare il risultato della salvaguardia del nostro territorio. 

L’esercitazione – ha spiegato Francesco Ronco, funzionario della Protezione Civile regionale e responsabile del progetto – ha rappresentato un’occasione di addestramento sia per il sistema di Protezione Civile, ed in particolare per gli operatori  del costituendo Modulo Europeo di Protezione Civile per la lotta attiva agli incendi boschivi secondo i principi del Meccanismo unionale di Protezione Civile europea e sia per i colleghi albanesi e montenegrini, con i quali abbiamo condiviso metodologia ed approcci al coordinamento dell’emergenza in materia di Protezione Civile, al fine di accelerare il processo di integrazione per fare in modo che le operazioni di soccorso possano essere coordinate in area mediterranea in maniera efficace.”

Pubblicato il 14 luglio 2021