La Zona Economica Speciale Unica
Dal 1° gennaio 2024 con il decreto-legge 19 settembre 2023, n.124, coordinato con la legge di conversione 13 novembre 2023 n.162, è stata istituita la Zona Economica Speciale Unica del Sud che comprende oltre alla Puglia i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sicilia, Sardegna. La ZES unica ha, pertanto, inglobato anche le aree precedentemente ricadenti nelle due Zone economiche speciali interregionali pugliesi Ionica e Adriatica istituite rispettivamente con i DPCM del 6 giugno e del 3 settembre 2019.
La ZES Unica ha l’obiettivo di favorire nelle aree di riferimento gli investimenti delle imprese italiane ed estere creando condizioni favorevoli allo sviluppo economico grazie ad una serie di incentivi fiscali e procedure accelerate per la costituzione di nuove imprese e punta, pertanto, sia a sostenere la nascita di nuove attività produttive che la crescita e lo sviluppo di quelle esistenti.
L’art.11 co.1 del D.L.124/2023 convertito con la L.162/2023 prevede che il Piano strategico della ZES unica, di durata triennale definisce: “anche in coerenza con il PNRR e con le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei nonché nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando, anche in modo differenziato per le regioni che ne fanno parte, i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo della ZES unica, ivi compresi quelli destinati a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione energetica, e le modalità di attuazione.”
Il 26 luglio 2024, in esito ad un percorso partecipato avviato dalla Struttura di Missione ZES con le amministrazioni centrali, con le Regioni, con i rappresentanti delle amministrazioni locali, Anci, Upi e il partenariato economico-sociale, è stato approvato il Piano Strategico della ZES Unica durante la riunione della Cabina di Regia alla presenza del Presidente del Consiglio.
Il documento approvato definisce la politica di sviluppo delle regioni del Mezzogiorno che rientrano nella ZES Unica, individua i settori da promuovere e quelli da rafforzare ed evidenzia gli investimenti e gli interventi prioritari della Zona Economica Speciale. In particolare il documento identifica nove filiere da rafforzare (agroindustria, turismo, elettronica&ICT, automotive, Made in Italy, Chimica e farmaceutica, Navale e cantieristica, Aerospazio e Ferroviario) e tre tecnologie da promuovere (le tecnologie digitali, il cleantech e il biotech).