Audizione delle Regioni n Senato sul DL Sostegni
Sanità e spese per l’emergenza, minori ricavi del trasporto pubblico locale e interventi per la ripresa”, questi i temi toccati da Davide Carlo Caparini (Assessore al bilancio della Regione Lombardia), coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso dell’audizione sul DL 41/2021 “misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da Covid-19” di fronte al 5° e 6° Commissioni del Senato. Argomenti illustrati anche negli interventi di Daniele Leodori (Vicepresidente della Regione Lazio), Barbara Zilli (Assessore alle Finanze della Regione Friuli Venezia Giulia), Guido Castelli (Assessore al Bilancio della Regione Marche) e Francesco Calzavara (Assessore al Bilancio della Regione Veneto).
Con riferimento alle spese sostenute dalle Regioni per la prima fase dell’emergenza, Caparini ha ricordato che il miliardo previsto nel decreto fa riferimento al periodo antecedente all’8 aprile 2020, “Si tratta quindi – ha spiegato - di un acconto e occorrerà far fronte all’ammontare complessivo, stimato in 1700 milioni perché se non sarà ristorata l’intera spesa ci sono rischi per i bilanci regionali e molte Regioni potrebbero entrare in disavanzo, con la conseguenza di un possibile aumento automatico delle imposte. Ricordo che sono spese sostenute dalle regioni per conto dello Stato per proteggere medici ed infermieri durante la prima, drammatica, fase dell’emergenza”.
“Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale il decreto riconosce 800 milioni per i minori ricavi delle nostre agenzie, ma è importante definire che tali risorse dovranno prioritariamente far riferimento alle aziende in perdita nel 2020”.
“Infine, rispetto al complesso degli interventi per la ripresa – ha concluso Caparini - c’è un pacchetto di misure molto importante, rispetto al quale come Conferenza delle Regioni formuleremo ulteriori proposte per aiutare, sostenere e accompagnare il sistema produttivo nella fase post Covid-19. In questo ambito va però sottolineato che è importante - alla stregua di quanto avvenuto nel 2020 per le Regioni a Statuto speciale - venga nettizzato il fondo di anticipazione liquidità al fine dell’utilizzo del risultato di avanzo di amministrazione sia per le Regioni a statuto speciale che per le Regioni a statuto ordinario”.
"I 260 milioni siano solo un acconto. Auspichiamo che la cifra messa a disposizione a copertura di quanto previsto dal Decreto sostegno al vaglio di Camera e Senato sia solo un anticipo e non lo stanziamento definitivo, altrimenti c'è il rischio concreto che servizi essenziali garantiti dalle Regioni debbano essere rivisti". Lo ha detto l'assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia Barbara Zilli intervenendo ai lavori delle commissioni congiunte 5. e 6. di palazzo Madama a nome delle Regioni a Statuto speciale, seduta durante la quale gli esponenti di autonomie locali, Comuni, Province e parti sociali hanno preso in esame l'articolato del Ddl 2144. In particolare Zilli ha voluto porre in risalto quanto previsto all'articolo 24 del disegno di legge, la cui formulazione penalizzerebbe in modo consistente le Regioni. "In questo passaggio del Ddl - ha detto intervenendo in via telematica ai lavori della commissione - si fa riferimento a una dotazione di risorse pari a 260 milioni di euro con i quali sostenere i mancati introiti delle Autonomie locali causati dalla pandemia. La richiesta che invece le Regioni rivolgono al Governo è che la cifra presente nel fondo rappresenti solo un acconto e non lo stanziamento definitivo; se così non fosse ciò significherebbe che le Regioni non solo dovranno fare i conti con minori entrate da parte dello Stato su spese già sostenute ma anche rimetterci di tasca propria per garantire la stabilità del sistema". "Quelle che noi chiediamo - ha proseguito Zilli - sono quindi delle garanzie finanziarie che non vadano a gravare sui bilanci del 2021 delle Regioni nelle voci riguardanti i gettiti da compartecipazioni su contributi erariali e su altre entrate tributare perché quei fondi statali servono anche per garantire ai cittadini servizi essenziali. In particolare in Friuli Venezia Giulia quelle poste vengono utilizzate per la copertura di alcuni costi della Sanità, settore che la nostra regione si paga totalmente. Lo Stato - ha concluso Zilli - non dovrà fermarsi al plafond del Ddl di 260 milioni come cifra definitiva a copertura del provvedimento, ma prevedere ulteriori stanziamenti, altrimenti verrebbero messi a serio rischio alcuni servizi essenziali, quali ad esempio la sanità, che viene finanziata direttamente dalle Regioni a statuto speciale".
Pubblicato il 08 aprile 2021