Scompenso cardiaco, un algoritmo terapeutico per i pazienti dell’Ospedale della Murgia
Lo scompenso cardiaco è oggi la principale causa di morte in tutto il mondo.
Un progetto di ricerca tutto italiano vuole migliorare la qualità della vita dei pazienti anche grazie alla capacità di calcolo sistematico di un algoritmo terapeutico. Si chiama “Drug Management in Heart Failure - DRUM-HF”, ossia “Gestione dei farmaci nello scompenso cardiaco” ed è condotto dall’Unità di terapia intensiva cardiologica, Utic, dell’Ospedale della Murgia di Altamura, assieme all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, Irccs, “San Raffaele” di Roma e all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Catanzaro.
Le tre strutture si sono aggiudicate un finanziamento di 140mila euro, su un totale di 696mila, previsto da un bando PNRR nell’ambito della sezione Malattie croniche non trasmissibili (MCnT1) ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali, inserito tra le finalità della Missione 6 – Componente 2 – Investimento 2.1 “Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN”.
Nei prossimi due anni, 130 pazienti con scompenso cardiaco saranno sottoposti dall’Unità di terapia intensiva cardiologica di Altamura a uno stretto follow-up ambulatoriale che potrà permettergli di migliorare la gestione della patologia, modificare la terapia farmacologica e verificare tempestivamente variazioni e miglioramenti clinici.
Grazie a un algoritmo terapeutico, i clinici potranno individuare un trattamento personalizzato e proporre suggerimenti per i pazienti non conformi, così da regolare l'appropriatezza prescrittiva.
Si tratta di un sistema di gestione del paziente significativamente più aderente alle linee guida internazionali con un duplice impatto positivo: uno a breve termine in termini di prognosi e minore ri-ospedalizzazione e uno in prospettiva sul Sistema sanitario, per l’ottimizzazione dei costi.
Pubblicato il 20 novembre 2024