Patti sociali di genere

Introdotti in Puglia dalla Legge regionale n. 7 del 21/03/2007, "Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia",  i Patti sociali di genere rappresentano uno degli esperimenti più interessanti delle politiche territoriali avviate in Italia a partire dalla seconda metà degli anni novanta.

Sono accordi territoriali fra istituzioni, sistema scolastico, imprese private, organizzazioni sindacali e imprenditoriali per promuovere la sperimentazione di  formule di organizzazione del lavoro orientate alla conciliazione vita-lavoro e all'equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi.

Le iniziative sono finanziate con 2,7 milioni di euro, a valere sulle risorse regionali e sulle risorse del Dipartimento Pari Opportunità.

Idea guida
Sperimentare modalità di contrattazione decentrata condivisa fra le imprese dell'aeroporto di Bari, orientata a favorire la conciliazione vita-lavoro

Soggetto capofila
Aeroporti di Puglia Spa (capofila)

Partner di progetto

  • La Cascina Global Service Srl
  • IVRI Spa
  • FILT CGIL Bari, FIT CISL Puglia, UIL Trasporti Puglia, UGL Puglia
  • DALILA associazione femminile di promozione sociale
  • Ricerca e Sviluppo Società Cooperativa

Durante l'implementazione delle attività hanno aderito inoltre:

  • Confindustria
  • Confcommercio
  • Confcooperative
  • AUSL Bari
  • Università degli Studi di Bari – Dipartimento sui Rapporti di lavoro e sulle relazioni industriali

Attività
1. Azioni di sensibilizzazione e accompagnamento degli attori sociali negoziali

  • realizzazione di 15 workshop di accompagnamento con la partecipazione di 62 destinatari e di 2 workshop formativi per 35 dirigenti e referenti sindacali delle aziende partner

2. Analisi dei fabbisogni

  • realizzazione di un'indagine sui fabbisogni di conciliazione nella cittadella che ha coinvolto 250 lavoratrici e lavoratori;
  • coinvolgimento diretto di 200 lavoratrici e lavoratori dipendenti delle aziende partner in brevi incontri informativi sul tema della conciliazione;
  • 10 workshop di affiancamento rivolti a 8 operatori sindacali addetti allo Sportello di Informazione alla Conciliazione;
  • attivazione di uno Sportello informativo sui diritti e le opportunità per 6 mesi

3. Potenziamento dei servizi di welfare per le lavoratrici/lavoratori della cittadella

  • attivazione della Banca TeleTrovo per l'incrocio di domanda e offerta di servizi di conciliazione
  • accordo con AUSL per l'erogazione gratuita di screening di prevenzione primaria dei tumori al seno e alla prostata, eseguite in orari concilianti con i tempi di lavoro

4. Tavolo intercategoriale di concertazione di sito (09/07/2912) e sottoscrizione di un accordo territoriale istitutivo del primo Comitato Pari Opportunità di sito della cittadella aeroportuale (16/05/2013)

Risultati conseguiti

  • Aumento della consapevolezza su diritti e opportunità di conciliazione per lavoratrici/lavoratori e dirigenti della cittadella aeroportuale
  • Realizzazione e distribuzione di 300 copie del manuale (vademecum) per i lavoratori del settore privato in materia di conciliazione vita-lavoro
  • Diffusione di informazioni e risultati del progetto: 100 destinatari diretti del convegno finale; sito web della cittadella, articoli di stampa per la pubblicizzazione delle attività del Patto
  • Mantenimento dei dati e dei servizi della Banca TeleTrovo attraverso il nido Fly Family, già attivo nella cittadella aeroportuale
  • Avvio di processi di confronto sul ruolo della contrattazione di genere di secondo livello, che coinvolge i livelli territoriali di Sindacati e Associazioni datoriali
  • Istituzione di un Comitato Pari Opportunità di sito, per rispondere in maniera integrata ai bisogni delle imprese a rilevante presenza di manodopera femminile operanti nella cittadella aeroportuale di Bari.

Punti di forza

  • Sensibilizzazione e coinvolgimento delle OO.SS. e datoriali presenti nella cittadella aeroportuale (Tavolo negoziale sulla conciliazione ed istituzione del CPO di sito
  • Forte motivazione del CPO di Aeroporti di Puglia
  • Efficacia delle azioni di promozione delle salute eseguite grazie al Protocollo stipulato con la ASL di Bari

Criticità

  • Scarsa partecipazione dei soggetti pubblici operanti nel sito (Guardia di Finanza, ENAC ecc.) dovuta a minori esigenze di conciliazione nel pubblico rispetto al privato e a difficoltà burocratiche per il coinvolgimento formale
  • Sostanziale "abbandono" del PSG in corso d'opera da parte di IVRI per un contenzioso con Aeroporti di Puglia
  • Impossibilità di affidare il coordinamento effettivo alla Cabina di Regia (come era stato previsto): coordinamento di fatto svolto dal capofila con società di consulenza
  • Scarsi risultati ottenuti dallo Sportello informativo sulla conciliazione aperto per 6 mesi dai Sindacati (tempo di sperimentazione limitato, sede inadeguata, ecc.)

Idea guida
Sperimentare azioni positive volte alla conciliazione della vita lavorativa con quella familiare nel settore sociale, grazie al sostegno di una rete di attori di attori istituzionali volta a costruire metodologie e diffondere cultura in tema di pari opportunità

Soggetto proponente
Cisl Lecce

Partner di progetto

  • CGIL
  • UIL
  • Dipartimento Scienze Pedagogiche
  • Asesi
  • Ascom Lecce
  • Confcommercio
  • Confesercenti
  • Confartigianato
  • Espero
  • Strade Giovani

Durante l'implementazione delle attività hanno aderito inoltre:

  • Provincia di Lecce
  • Direzione Provinciale del Lavoro di Lecce
  • Istituto Autonomo Case Popolari di Lecce
  • Banca Popolare Pugliese
  • Martano editore srl
  • CityModa Spa
  • Santese srl

Attività
1. Analisi dei fabbisogni

  • realizzazione di un'indagine attraverso la realizzazione di focus group con 51 soggetti

2. Sensibilizzazione sul tema della conciliazione

  • realizzazione di 2 workshop tematici: "Il Patto Sociale di Genere: risorsa e opportunità per il territorio"; "Donne e uomini di fronte al lavoro, bisogni emergenti ed esigenze formative nei lavoratori subordinati della Provincia di Lecce" per la presentazione dei risultati dell'indagine
  • convegno finale di presentazione dei risultati del progetto

3. Informazione e accompagnamento alle aziende

  • apertura in via sperimentale di n.6 sportelli informativi "Conciliazione vita-lavoro", 5 a Lecce e 1 a Taviano
  • accompagnamento/consulenza alle aziende, finalizzata a migliorare la contrattazione aziendale
  • realizzazione di un manuale per la contrattazione decentrata in ottica di genere

4. Servizi e strumenti di supporto alla conciliazione vita-lavoro

  • percorso formativo per badanti della durata 30 ore che ha coinvolto n. 8 partecipanti: tutte hanno immediatamente cominciato a collaborare, e lo fanno ancora, con famiglie ed agenzie
  • voucher aziendali, finanziati dal Patto a sostegno di lavoratori/lavoratrici nell'accudimento dei figli, nel momento in cui l'accesso ad altre strutture fosse stato impossibile (es. Scuola per le vacanze di Natale oppure estive).

Risultati conseguiti

  • n. 150 dipendenti di Pmi ed EELL coinvolti in "azioni di conciliazione"
  • n. 22 PMI coinvolte in "azioni antidiscriminazione"
  • n. 8 donne immigrate formate nel corso per badanti
  • n. 7 famiglie in difficoltà economica che hanno beneficiato del contributo del 50% sui costi di accesso agli asili nido interessate dalla "azione sulla disponibilità di asili"
  • aumento della consapevolezza del territorio rispetto al problema delle donne (soprattutto donne lavoratrici) che vivono in una situazione di difficoltà conciliativa
  • crescita di una cultura della collaborazione tra gli attori locali (pubblici e privati) sul tema della conciliazione
  • inclusione del Patto in un Osservatorio nazionale sulle politiche sociali realizzato dall'Università Cattolica di Milano

Punti di forza

  • presenza nel Patto dei tre sindacati e delle tre associazioni di categoria in grado di rappresentare la maggior parte dei lavoratori e delle PMI presenti nel territorio Salentino
  • creazione di una collaborazione tra partner con interessi diversi che ha portato ricchezza di contenuti
  • coinvolgimento successivo della Provincia, con funzioni soprattutto di promozione e diffusione

Criticità

  • impossibilità di accedere tempestivamente all'intera somma di denaro, prevista per il progetto, nonché le conseguenze negative che questo ha comportato sulla realizzazione delle attività
  • scarsa partecipazione dei lavoratori ai servizi offerti dagli Sportelli informativi
  • scarsa conoscenza e sensibilità del territorio Salentino rispetto a questa tematica
  • avversa contingenza economica attuale

Idea guida
Sperimentare strumenti di conciliazione nelle imprese della grande distribuzione

Soggetto capofila
Confesercenti di Bari

Partner di progetto:

  • CESCOT Puglia
  • CAT SOCIETA' CONSORTILE A.R.L.;
  • ESSE GRANDE GROUP

Attività realizzate
1. Analisi dei fabbisogni

  • Indagini per favorire l'emersione dei bisogni latenti in tema di conciliazione all'interno di Esse Grande Group sui temi della conciliazione vita privata/vita professionale

2. Sensibilizzazione e informazione sulla conciliazione vita-lavoro

  • Seminario formativo/informativo per i dipendenti di Esse Grande Group

3. Servizi a favore della conciliazione

  • Introduzione e sperimentazione di misure per la conciliazione vita-lavoro da parte dei dipendenti

Risultati conseguiti

  • Consapevolezza acquisita da Esse Grande Group rispetto alle tematiche di genere e nuova prospettiva sui bisogni di conciliazione
  • Effettive sperimentazioni realizzate in azienda (week end lungo) con il coinvolgimento di 170 dipendenti: l'assenteismo è sceso dal 2.8% a meno dell'1%
  • Impegno di Esse Grande Group con consulenza di Italia Lavoro per mettere a punto e sperimentare "orari a menu"
  • Sensibilizzazione e interesse manifestato da altre grandi aziende in occasione degli eventi di sensibilizzazione

Punti di forza

  • Interesse e motivazione dell'azienda in cui sono state avviate le sperimentazioni
  • Possibilità di conoscere i bisogni reali di conciliazione dei dipendenti da parte dell'azienda (oltre i problemi di fatturato)
  • Coinvolgimento dei dipendenti nel rilevare le criticità e nell'avanzare soluzioni organizzative concilianti

Criticità

  • Iniziale diffidenza dei lavoratori (poi superata)
  • Defilamento del Comune di Bari (per ragioni amministrative: blocco delle risorse per Patto di stabilità), dilatazione tempi
  • Difficoltà organizzative dell'impresa a rispettare il calendario del capofila
  • Pesantezza burocratica della gestione amministrativa richiesta (procedure di rendicontazione)

Idea guida
Diffondere la cultura della conciliazione vita lavoro nella Pubblica Amministrazione e nel sistema delle imprese sperimentando azioni concrete di conciliazione e strumenti di valutazione degli interventi sulla spesa attraverso il bilancio sociale e di genere.

Soggetto capofila
Consorzio fra Cooperative sociali ELPENDU'

Partner di progetto

  • Comune di Brindisi
  • Comune di Mesagne
  • Comune di  San Pietro Vernotico
  • Centro Studi Economici Università del Salento

Attività realizzate
1. Analisi dei fabbisogni

  • Ricerca sui bisogni di conciliazione espressi da un campione di 500 dipendenti e lavoratori atipici occupati presso aziende pubbliche e private attive nel territorio brindisino e analisi dei servizi di conciliazione presenti sul territorio degli Ambiti territoriali n. 1 e n. 4 della provincia di Brindisi, attraverso la mappatura dei servizi socio-educativi-assistenziali per minori, anziani non autosufficienti e disabili operativi.

2. Sensibilizzazione e informazione sulla conciliazione vita-lavoro

  • Diffusione di strumenti per il social and gender auditing nelle amministrazioni locali e nelle imprese e formazione dedicata al personale delle Pubbliche amministrazioni
  • Comunicazione e sensibilizzazione del territorio

Risultati conseguiti

  • Messa a punto del Catalogo di buone pratiche di gender auditing
  • Censimento e analisi dei servizi di conciliazione attivi negli Ambiti territoriali di pertinenza dei Comuni partner
  • Elaborazione e somministrazione di questionari on line per lo studio dei bisogni di conciliazione dei lavoratori
  • Costruzione dell'indice di sostenibilità di genere
  • Sottoscrizione di Linee guida alla contrattazione decentrata
  • Divulgazione e promozione delle azioni di progetto e sensibilizzazione delle tematiche di genere

Punti di forza

  • Rafforzamento della rete territoriale con il coinvolgimento nelle attività progettuali di: Provincia di Brindisi, Confcooperative Brindisi, Legcoop Puglia, CGIL, CISL e UIL, Cittadella della Ricerca, Confindustria Brindisi, le associazioni ProAttivamente, AKTA, AZIM, Gruppo Pari Opportunità
  • Il fatto che il capofila fosse un soggetto privato ha consentito al progetto di non arenarsi di fronte al commissariamento degli enti pubblici (Comune di Brindisi, Provincia, ecc.).

Criticità
Impossibilità di realizzare sperimentazioni di misure concilianti e di formalizzare quelle già in uso presso le cooperative

Idea guida
Promuovere, nell'Area dei Monti Dauni, la cultura della conciliazione, potenziando processi e pratiche di governance delle politiche di genere e favorire l'inclusione socio-lavorativa delle donne in stato di particolare svantaggio sociale.

Soggetto capofila
GAL Meridaunia

Partner di progetto attuatori:

  • Comune di Troia
  • CISL di Foggia
  • Confcooperative Foggia

Sostenitori:

  • Associazione Problemi Giovanili (APG) – Troia
  • Associazione Zefiro – Troia
  • Centro Italiano Femminile (CIF) – sezione Regione Puglia
  • Associazione Socio Culturale Multietnica INTEGRIMI Onlus – Lucera

Attività
1. Analisi dei fabbisogni

  • Ricerca sui fabbisogni preliminare e funzionale alla progettazione del Patto (6 incontri territoriali e somministrazione di questionari a Enti e Associazioni territoriali)

2. Sensibilizzazione e informazione sulla conciliazione vita-lavoro

  • Comunicazione e promozione degli interventi previsti dal Patto (Piano di Comunicazione del Progetto, convegno iniziale, video e articolo sul sito del soggetto capofila, convegno finale, implementazione di un tavolo permanente per promuovere la cultura della conciliazione condivisa)
  • In-Formazione sulle politiche di genere (4 workshop in-formativi su 4 macro-tematiche: dis-parità e politiche di genere; lavoro e imprenditorialità femminile; paternità, maternità e condivisione: politiche di welfare gender friendly)

3. Servizi e strumenti di supporto alla conciliazione vita-lavoro e all'imprenditorialità femminile

  • Percorsi individuali di Orientamento al lavoro per donne in condizioni di disagio (sportello Orientamento al Lavoro, Internet point e servizi di bilancio delle competenze, orientamento informativo e professionale, counseling, stage orientativo)
  • Tirocini formativi e di orientamento per donne in condizioni di disagio: studio di fattibilità e progetti di reinserimento lavorativo
  • Sportello Impresa Ella: servizi di per la creazione di lavoro autonomo e micro-impresa al femminile, erogazione dei servizi di front office e di back office – modalità indoor, erogazione dei servizi di front office – modalità outdoor (n.5 seminari informativi sul territorio).

Risultati conseguiti

  • Attività di animazione territoriale: incontri con i partner di Progetto e con gli stakeholder (Associazioni del Terzo Settore, Associazioni culturali).
  • Sensibilizzazione del territorio sulla conciliazione/attività informativa (4 workshop)
  • Sensibilizzazione al tema delle pari opportunità nelle Pubbliche Amministrazioni (ad es. promozione del bilancio di genere nel Comune di Troia)
  • Sostegno all'occupazione e all'imprenditoria femminile del territorio mediante la realizzazione di borse lavoro (4 in 6 mesi) e la costituzione dello sportello impresa
  • Realizzazione dello sportello Ella (5 seminari a cui si sono registrate 112 presenze, di cui 76 donne, con una media di presenze a seminario pari a circa 22 persone; 84 schede contatto; 60 consulenze individuali; 5 domande presentate sui bandi fuori GAL)
  • Realizzazione dello sportello di orientamento al lavoro (n. 61 accessi in 7 mesi)

Punti di forza

  • Forte ruolo di coordinamento e supporto organizzativo da parte del GAL
  • Successo degli interventi di occupabilità realizzati mediante lo sportello impresa e le borse lavoro
  • Collaborazione attiva del Comune di Lucera rispetto al supporto logistico e alle attività di pubblicizzazione delle azioni progettuali

Criticità

  • Scarsa sensibilità al tema da parte delle istituzioni pubbliche, scarsa operatività delle associazioni locali e scarso successo nella partecipazione delle scuole, coinvolte solo alla fine del progetto
  • Rallentamento nell'implementazione delle azioni progettuali (ad es. problemi tecnico-amministrativi del Comune di Troia; esclusione dell'Ambito di Lucera dall'associazione temporanea di imprese - ATS per inadempienza burocratica)
  • Ruolo periferico di alcuni partner, con scarsa esperienza sulle politiche di genere
  • Scarsi risultati delle azioni di comunicazione e animazione territoriale
  • Scarsa partecipazione all'attività informativa realizzata mediante i workshop 
  • Scarso successo dello sportello di orientamento al lavoro, soprattutto nel Comune di Troia
  • Assenza di continuità progettuale in un territorio carente di iniziative sul tema

Idea guida
Costruire un luogo di concertazione fra pubblico e privato dove individuare azioni concrete di conciliazione vita lavoro, anche attraverso la sperimentazione di forme flessibili delle organizzazioni e un luogo pubblico – privato dove individuare strategie e programmi per la salute e il benessere delle donne

Soggetto capofila
Legacoop Puglia

Partner di progetto

  • Confcooperative Puglia
  • CGIL, CISL e UIL sezioni regionali
  • ASL Bari
  • Cirpas – Università di Bari
  • Aiecs
  • CDCD

Attività realizzate
1. Analisi dei fabbisogni

  • Ricerca sui bisogni di conciliazione delle donne impiegate nel terzo settore e individuazione di nuovi servizi alla città, nella logica di concertazione con il Piano Tempi e Spazi del Comune di Bari
  • Analisi quali-quantitativa sui bisogni delle donne con carico di cura "speciale" (bambini ospedalizzati) e disseminazione tramite un evento-spettacolo

2. Azioni di sistema per la promozione delle pari opportunità a livello cittadino

  • Lavori per la costituzione della Consulta della Città di Bari sul Benessere e la Salute delle Donne
  • Apertura di un Tavolo di lavoro con Cooperative Sociali e Sindacati per la contrattazione di II livello

Risultati conseguiti

  • Sottoscrizione di un accordo integrativo relativo al contratto della cooperazione sociale, valido per tutta la regione Puglia
  • Costituzione della Consulta delle Donne per il benessere e la salute, il cui regolamento è attualmente in approvazione per poter diventare organo consultivo permanente del Comune di Bari

Punti di forza

  • Valorizzazione della forte collaborazione esistente tra i partner al fine di ottenere risultati concreti
  • Realizzazione di azioni sostenibili che hanno prodotto risultati che rimangono nel tempo

Criticità
Gestione burocratico-amministrativa delle attività

Patto sociale di Genere - Bari

Idea guida
Sensibilizzare gli attori del territorio (enti, istituzioni, aziende e cittadini) sulle tematiche della conciliazione vita-lavoro, affinché conoscano e sfruttino le potenzialità insite negli strumenti normativi disponibili

Soggetto capofila
Comune di Manfredonia

Partner di progetto

  • Comune di Zapponeta
  • Comune di Mattinata
  • Comune di Monte Sant'Angelo
  • Euromediterranea
  • Istituto Comprensivo di Zapponeta
  • Associazione di Promozione Sociale Pro Legem per Psicologiam
  • Istituto di Istruzione secondaria di 1° grado "Giordani", Manfredonia
  • Associazione "Psyché" Famiglie per la salute mentale
  • Istituto comprensivo "V. Amicarelli"
  • Associazione di Volontariato S.S. Redentore
  • Associazione Interetnica Migrantes
  • Azienda Pubblica di Servizi alla Persona "S.M.A.R."
  • Pubblica Assistenza Soccorso Emergenza Radio
  • Associazione "Angeli"
  • Aliante Cooperativa Sociale
  • Società Cooperativa Sociale Servizi Multipli Integrati

Attività realizzate
1. Analisi dei fabbisogni e azioni di comunicazione/informazione

  • Somministrazione di un questionario sui fabbisogni di conciliazione a 250 lavoratori scelti tra i settori pubblici, privati e del terzo settore. L'azione ha avuto anche la funzione di aumentare la consapevolezza dell'esistenza e dell'utilità degli strumenti conciliativi.
  • Somministrazione di un questionario agli utenti dell'Ufficio di Piano teso a cogliere i bisogni di conciliazione della cittadinanza in un'ottica propositiva rispetto ad una città più a misura di famiglia e di condivisione dei carichi di cura.

2.  Attività di comunicazione/sensibilizzazione sull'utilizzo dei congedi di maternità/paternità

  • Rafforzamento del portale web del sito dell'ambito territoriale finalizzato a promuovere la sensibilizzazione e l'accessibilità ai servizi e agli strumenti di conciliazione già presenti sul territorio
  • Risultati conseguiti
  • Sensibilizzazione della cittadinanza e rafforzamento del network di imprese, scuole, attori istituzionali del territorio coinvolti nel progetto

Punti di forza

  • Emersione di bisogni di conciliazione poco consapevoli e inespressi
  • Propositività delle famiglie in tema di conciliazione vita-lavoro

Criticità

  • Difficoltà nel ruolo di coordinamento da parte dell'Ambito (ad es. la scelta di affidare la ricerca ad una società esterna ha impedito di seguire da vicino l'attività)
  • Coinvolgimento discontinuo dei partner e mancanza di adesione sostanziale da parte di alcuni

Idea guida

Sperimentare l'innovazione del "sabato a scuola" e della "figura condivisa", quali esperienze di ri-modulazione del tempo scolastico per le scuole dell'infanzia, in risposta alle esigenze di conciliazione delle mamme lavoratrici

Soggetto capofila

  • Comune di San Severo
  • Partner di progetto
  • Ufficio Scolastico Provinciale
  • Federazione Italiana Scuole Materne - FISM
  • Università di Foggia
  • Confederazione Generale Italiana del Lavoro - CGIL
  • Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori - CISL
  • Comitato dei genitori
  • Cooperativa Il filo di Arianna

Attività realizzate

1. Azioni di sensibilizzazione e informazione

  • Interventi di divulgazione e formazione sulle politiche di conciliazione rivolti a cittadini/genitori mediante incontri e forum. È stata promossa un'ulteriore attività di sensibilizzazione da parte dei partner, in particolare della FISM nelle scuole dell'infanzia.

2. Analisi dei fabbisogni

  • Indagine di approfondimento sui rapporti tra famiglia e servizi sociali sull'uso dei servizi scolastici al fine di potenziare la rete dei servizi per l'infanzia esistenti e di migliorare l'accessibilità e la fruibilità degli stessi

3. Sperimentazione di servizi di supporto per la conciliazione

  • Proposta di contrattazione integrativa, attraverso cui aumentare i giorni di apertura delle scuole statali, in particolare quelle materne, solitamente chiuse il sabato
  • Individuazione di attività per la sperimentazione di una figura jolly, qualificata, condivisa fra più scuole materne, che possa sostituire le maestre assenti e svolgere attività integrative, garantendo la continuità del servizio educativo alle famiglie e l'arricchimento della proposta didattica

4. Azioni di sistema per la governance della conciliazione

  • Creazione di un Tavolo di partenariato tra i Comuni dell'Ambito Alto Tavoliere, l'Ufficio Scolastico Provinciale, le Scuole, la FISM, la CISL, la CGIL e l'Università di Foggia per la proposta di un'offerta integrata di servizi di cura ed educativi funzionale alla conciliazione vita-lavoro
  • Raccordo del Piano dei Tempi e del Piano di Rigenerazione Urbana, ad opera dell'Ufficio dei Tempi, per una nuova sinergia di risorse tra i diversi settori e uffici comunali, la scuola e le agenzie del territorio

Risultati conseguiti 

  • 11 scuole hanno espresso interesse per l'iniziativa "Sabato a Scuola" (solo scuole paritarie) e n. 1 scuola ha avviato di fatto la sperimentazione
  • Sviluppo e consolidamento di una rete locale istituzionale della conciliazione a cui si potrà fare riferimento nelle prossime iniziative progettuali
  • Avvio di un processo di cambiamento culturale grazie all'effetto di sensibilizzazione che il progetto ha avuto verso le scuole e i Comuni
  • Diffusione maggiore delle informazioni sulle politiche di conciliazione a seguito dell'integrazione con il progetto Tempo Ambito
  • Potenziamento dei servizi all'infanzia e maggiore flessibilità degli orari di lavoro
  • Possibilità di coniugare la qualità dell'offerta pedagogica e formativa

Punti di forza

  • Esperienza e pragmatismo che hanno consentito il superamento di vincoli burocratici e normativi
  • Possibilità di trasferire il progetto in altre realtà contestuali sotto forma di concertazione nella programmazione del PSZ
  • Attivazione dei cittadini e condivisione delle problematiche di conciliazione, concertazione sperimentazioni da avviare per dare risposta alle esigenze di conciliazione
  • Potenziamento dei servizi all'infanzia e miglioramento della qualità dell'offerta pedagogica e formativa con le esigenze di conciliazione di madri e padri rispetto a tempi e orari di lavoro
  • Efficacia dell'analisi dell'uso dei servizi prescolastici per ridurre la distanza fra le interpretazioni dei bisogni familiari e i contenuti dei servizi pubblici erogati

Criticità

  • Impossibilità di realizzare la sperimentazione della "figura condivisa"
  • Scarsa apertura culturale alle innovazioni e auto-referenzialità da parte di alcuni dirigenti e collaboratori
  • Problemi di natura sindacale e normativa riguardo all'utilizzo degli insegnanti in un tempo scuola straordinario che richiedono una regolamentazione contrattuale specifica
  • Ridimensionamento imposto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca - MIUR con conseguente accorpamento di istituti scolastici
  • Partecipazione dei partner prevalentemente ferma sul piano concettuale, con scarsa propensione a tradursi in iniziative concrete per stimolare la partecipazione dal basso alle iniziative

Idea guida

Promuovere l'autoimprenditorialità femminile, sperimentare forme innovative di conciliazione vita-lavoro mediante la promozione delle pari opportunità negli Enti locali e l'attivazione di servizi innovativi per l'infanzia a supporto del lavoro di cura.

Soggetto capofila

  • Provincia di Barletta-Andria-Trani
  • Partner di progetto
  • Agenzia per l'Inclusione Sociale
  • CGIL, CISL e UIL sezioni  provinciali
  • Confesercenti BAT
  • CNA BAT
  • UNIMPRESA BAT
  • COOPS Bari
  • Centri per l'Impiego della Provincia di Barletta-Andria-Trani

Attività

1. Azioni di sperimentazione di forme di flessibilità oraria per i dipendenti degli Enti locali (provincia e comuni del territorio)

  • Accordi con le Amministrazioni locali e le RSU per sperimentare forme di flessibilità oraria: realizzazione di un percorso di concertazione con il Comune di Barletta, 3 RSU coinvolte, 18 dipendenti, 5 incontri.
  • Predisposizione di una bozza di Regolamento per la Banca delle Ore

2. Ricerca-azione sullo stato di attuazione delle politiche di genere

  • Realizzazione di un'indagine sui fabbisogni delle lavoratrici e lavoratori della Provincia e di tutti i Comuni del territorio provinciale (distribuiti 1784 questionari – restituiti 618)
  • Realizzazione di un sito web di progetto

3. Azioni di animazione e diffusione rivolti al territorio e alle imprese del settore pubblico e privato

  • Campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta al territorio, con produzione di materiale informativo (manifesti, brochure, depliant, adesivi) e 2 eventi pubblici (iniziale e finale) aperti al territorio
  • Realizzazione di laboratori di animazione territoriale sul tema della corresponsabilità genitoriale e della conciliazione per genitori di alunni frequentanti le scuole del territorio: 20 incontri (4 in ognuno dei 5 ambiti sociali della provincia), 271 partecipanti complessivamente

4. Servizi e strumenti di supporto alla conciliazione vita-lavoro e all'imprenditorialità femminile

  • Attivazione di uno sportello di orientamento al lavoro e all'autoimprenditorialità rivolto alle donne (presso i CPI e gli Sportelli per l'Impiego di tutta la provincia): 120 donne hanno usufruito del servizio di orientamento e sostegno all'imprenditorialità, per un totale di circa 1300 ore di consulenza erogata. 3 donne hanno avviato un'attività d'impresa.
  • Realizzazione di 3 seminari informativi sugli strumenti per l'autoimprenditorialità, che hanno coinvolto 228 partecipanti
  • Percorso di accompagnamento allo start up di una cooperativa di tagesmutter
  • Predisposizione di un bando, selezione e formazione di 20 donne; 9 di queste hanno dato vita alla cooperativa Mafalda che offre servizi innovativi di conciliazione rivolti alle famiglie del territorio

Risultati conseguiti

  • Sensibilizzazione del territorio e aumento dei livelli di consapevolezza della popolazione sull'uguaglianza dei ruoli genitoriali e sulla conciliazione
  • Rafforzamento di una rete provinciale per la promozione delle politiche di pari opportunità
  • Sensibilizzazione al tema delle pari opportunità nelle Pubbliche Amministrazioni e tra gli imprenditori privati
  • Sostegno all'occupazione e all'imprenditoria femminile del territorio (lo sportello informativo ha proseguito le attività anche al termine del finanziamento)
  • Creazione di una cooperativa gestita da donne, che offre servizi di conciliazione alle famiglie (in attività al termine del progetto)

Punti di Forza

  • Forte ruolo di coordinamento e supporto tecnico da parte della Provincia, collaborazione positiva e forte motivazione del partenariato, monitoraggio stretto e tempestiva rimodulazione degli interventi
  • Successo degli interventi destinati alle famiglie e della consulenza per l'autoimprenditorialità

Criticità

  • Scarsissima sensibilità al tema nella PA, sia da parte di dirigenti che di dipendenti
  • Commissariamento dell'unico Comune che aveva dato la disponibilità a sperimentare le misure di conciliazione per trasferirle nel privato (Barletta)
  • Scarsa risposta anche dal mondo imprenditoriale
  • Scarsa capacità dei sindacati di interazione sinergica
  • Autoesclusione delle donne dalle misure concilianti (accettabilità sociale)

Idea guida
Sensibilizzare le imprese sui temi della conciliazione vita lavoro e promuovere l'adozione di strumenti e servizi di conciliazione

Soggetto capofila
Provincia di Brindisi

Partner di progetto

  • Camera di Commercio
  • Consorzio ASI
  • SINTESI Srl

Attività realizzate
1. Azioni di sensibilizzazione

  • Attività seminariali per sensibilizzare , informare e formare il tessuto datoriale, sindacale ma anche della pubblica amministrazione sui temi e sulle pratiche di conciliazione vita lavoro

2. Analisi dei fabbisogni

  • Analisi dei fabbisogni di conciliazione nelle imprese ed "alfabetizzazione" del contesto territoriale sui temi della conciliazione

3. Servizi e strumenti di supporto alla conciliazione vita-lavoro

  • Definizione ed elaborazione del Disciplinare per l'attribuzione del marchio di genere a quelle imprese innovative che adottano piani di welfare aziendale
  • Sperimentazione del Maggiordomo aziendale (azione definita a seguito dell'analisi dei bisogni di conciliazione e della difficoltà di realizzare completamente le altre attività previste)
  • Realizzazione di sportelli family-friendly per fornire informazioni e sostegno alla conciliazione e imprenditoria femminile

Risultati conseguiti

  • Coinvolgimento degli stakeholder e contatti con numerose imprese del territorio
  • Realizzazione di 3 workshop e 3 moduli formativi per sensibilizzare e informare le imprese
  • Analisi dei fabbisogni in 9 aziende esterne + 3 partner di progetto
  • Registrazione del Marchio B-Free presso la Camera di Commercio di Brindisi e audit di 3 aziende che ne hanno fatto richiesta
  • Attivazione della figura del Maggiordomo aziendale condivisa tra 12 enti e aziende private
  • Costituzione di un Tavolo tecnico con l'impegno tra i partner di continuare le attività per almeno 2 anni dalla conclusione del progetto

Punti di forza

  • Collaborazione positiva ed efficace del partenariato
  • Azione di sensibilizzazione e "alfabetizzazione" del contesto territoriale
  • Sperimentazione di misure concrete per favorire la conciliazione vita-lavoro (Marchio B-Free e Maggiordomo aziendale)

Criticità

  • Scarsa risposta da parte degli stakeholder locali, sia per periodo di difficoltà economiche che per impreparazione culturale del territorio;
  • Scarsa risposta da parte dei sindacati (che partecipano solo se sono nella partnership);
  • Mancata obbligatorietà di alcune norme (come la ISO 26000) che avrebbero favorito la partecipazione attiva delle imprese;
  • Difficoltà e lentezze dovute al commissariamento della Provincia, alla spendig review e al cambiamento ai vertici della CCIAA.

Idea guida
Sperimentare modelli organizzativi che utilizzino gli strumenti della conciliazione in aziende con meno di 15 dipendenti

Soggetto capofila
Provincia di Foggia

Partner di progetto

  • Università di Foggia – Dipartimento degli Studi economici
  • CCIAA di Foggia
  • Associazioni di Categoria
  • Organizzazioni sindacali

Attività realizzate
1. Azioni di sensibilizzazione, informazione e consulenza sulle pratiche di conciliazione

  • Realizzazione di uno sportello informativo itinerante realizzato da sindacati e associazioni di categoria per consulenza sui servizi della conciliazione in 24 aziende (10 di Confindustria, 10 di CNA e 4 di CIA)

2. Analisi dei bisogni

  • Realizzazione di un'indagine svolta con somministrazione di questionari a 164 titolari di azienda e 165 dipendenti di imprese con meno di 15 dipendenti

3. Formazione per imprenditori e lavoratori sul tema della conciliazione

  • Realizzazione di 5 giornate di formazione organizzate dalla CCIAA di Foggia nel mese di giugno 2013 rivolti a imprenditori e lavoratori (7 partecipanti)

4. Elaborazione di un nuovo modello organizzativo per favorire la conciliazione vita-lavoro

  • Emanazione di un bando per aziende interessate realizzare un modello organizzativo più flessibile e con servizi aziendali a favore della conciliazione
  • Elaborazione di un modello organizzativo per le 5 aziende che hanno risposto all'avviso pubblico a cura del Dipartimento di Scienze economiche, matematiche e statistiche

5. Attivazione di un "Tavolo permanente provinciale sulle politiche di genere"

  • Realizzazione di 10 incontri di partenariato

Risultati conseguiti

  • Diffusione dell'informazione sugli strumenti della conciliazione tra imprenditori e lavoratori
  • Svolgimento di circa 200 pratiche burocratiche per ottenere servizi di conciliazione a cura dello sportello itinerante informativo in 24 aziende (assegni familiari, voucher dell'INPS, permessi ai sensi della legge 104, assunzioni a tempo determinato per sostituire le lavoratrici in maternità con agevolazioni per l'azienda): 116 per Confindustria, 16 per CNA e 83 per CIA.
  • Creazione di una rete di collaborazione sulle politiche di conciliazione tramite il tavolo di partenariato - "Tavolo di lavoro provinciale permanente per la conciliazione"
  • Punti di forza
  • Buona rilevazione delle esigenze dei lavoratori attraverso le indagini degli economisti
  • Ottimo lavoro di consulenza aziendale sugli strumenti della conciliazione erogato dallo sportello informativo aziendale itinerante organizzato da sindacati e associazioni di categoria che ha dato come risultato lo svolgimento di numerose pratiche per ottenere servizi di conciliazione
  • Creazione di una rete per le politiche di conciliazione tra i partner di progetto consolidata nel "tavolo permanente provinciale sulle politiche di genere", prima inesistente sul territorio.

Criticità

  • Scarsa collaborazione di alcuni partner, anche dovuta alla crisi economica
  • Scarsa partecipazione alle giornate formative organizzate dalla Camera di Commercio
  • Scarsa adesione delle aziende del territorio al bando per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e servizi aziendali per la conciliazione
  • Difficoltà, nelle poche aziende che hanno risposto al bando, di sperimentare nuove tipologie di contratto con una flessibilità organizzativa in favore della conciliazione dei tempi
  • Difficoltà di garantire un'economica strutturazione dei servizi condivisi tra le aziende per la scarsissima consistenza numerica delle stesse e per le richieste differenti (in genere assistenza per i familiari dei dipendenti: a volte per i minori, a volte per gli anziani, altre per congiunti disabili).
  • Scarsa pubblicizzazione degli obiettivi del PSG e dei seppur limitati risultati conseguiti

Idea guida
Sperimentare iniziative atte a favorire l'equilibrio vita-lavoro in aziende pilota della provincia di Lecce, attraverso la soluzione organizzativa della sostituzione

Soggetto capofila

  • Provincia di Lecce
  • Partner di progetto
  • Comune di Lecce
  • Confindustria
  • Confcommercio
  • Confartigianato
  • CISL e UIL
  • Bricocenter Italia srl
  • Nemola snc Lecce
  • CityModa Store Lecce
  • ISPA
  • Studio Come

Attività realizzate
1. Attività di sensibilizzazione e informazione sulle pratiche di conciliazione

  • Realizzazione di attività seminariali e di uno sportello informativo sulla cultura della parità e sulle politiche della conciliazione in 50 aziende del territorio (raggiunte 200 lavoratrici)

2. Attività dei fabbisogni e delle buone prassi

  • Realizzazione di interviste a 20 soggetti delle tre imprese pilota (referenti aziendali, sindacali, di categoria e lavoratori/lavoratrici) sui bisogni ma anche sulle esperienze positive di conciliazione attuate all'interno dell'azienda di appartenenza. Le interviste sono state integrate da un focus group a cui hanno partecipato gli altri partner del progetto (istituzionali, sindacali e di categoria)

3. Attività di formazione destinata a donne disoccupate per l'inserimento in un elenco a disposizione di aziende del settore commerciale aderenti o meno al progetto

  • Realizzazione di un corso di formazione di 70 ore destinato a 26 donne disoccupate in situazioni di disagio socio-economico con conseguimento del titolo di "addetta alle vendite" e inserimento in un elenco per esigenze occupazionali di tipo non solo temporaneo

4. Sperimentazione di un'organizzazione lavorativa favorevole alla conciliazione vita-lavoro nelle aziende partner

  • Sostituzione di 26 lavoratrici madri addette alle vendite durante i turni di lavoro festivi con altrettante donne disoccupate e formate
  • Monitoraggio sull'esperienza attraverso questionari alle lavoratrici sia sostituite che sostitute e interviste ai datori di lavoro

5. Attivazione di un "Tavolo di lavoro provinciale permanente per la conciliazione"

  • Coinvolgimento di attori istituzionali e del welfare locale, imprese, sindacati e associazioni di categoria aderenti al progetto. Il Tavolo continua a lavorare in stretta collaborazione con l'Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce
  • Risultati conseguiti
  • Innalzamento dei livelli di consapevolezza su diritti e opportunità di conciliazione per imprenditori e lavoratrici
  • Diffusione di informazioni e risultati del progetto: 100 destinatari raggiunti attraverso 2 workshop finali (50 coinvolti nel workshop organizzato dalla Provincia di Lecce e 50 in quello organizzato dal Comune di Lecce). Siti web del capofila e di altri 7 partner di progetto; articoli di stampa per la pubblicizzazione delle attività del Patto e altre attività divulgative curate dall'Ufficio di Comunicazione del progetto
  • Creazione di una rete di collaborazione sulle politiche di conciliazione consolidata, oltre la scadenza del progetto, nel "Tavolo di lavoro provinciale permanente per la conciliazione" in stretto rapporto con l'Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce

Punti di forza

  • Sensibilizzazione alle politiche di conciliazione nelle aziende del settore commercio della provincia di Lecce con il coinvolgimento di imprenditori, lavoratori, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali
  • Ottimo lavoro di pubblicizzazione dei risultati del progetto PSG
  • Efficacia a lungo termine della rete di collaborazione sulle politiche di conciliazione del "Tavolo di lavoro provinciale permanente per la conciliazione"

Criticità

  • Scarso successo del sistema del voucher per il pagamento della sostituzione delle lavoratrici per difficoltà tecniche operative legate sia alla reperibilità dei voucher sia al numero di ore da retribuire, sia alla mancanza di copertura assicurativa
  • Necessità di stabilizzazione dell'esperienza della sostituzione, che di fatto è stata più un affiancamento

Idea guida
Sperimentare interventi di sensibilizzazione sul tema della conciliazione vita-lavoro e realizzare la Banca delle Ore nella Pubblica Amministrazione

Soggetto capofila

  • Provincia di Taranto
  • Partner di progetto
  • ASL
  • CASARTIGIANI TARANTO
  • UIL
  • LEGACOOP
  • CGIL
  • CISL
  • CONFCOOPERATIVE
  • CONFSAL
  • CSV

Attività realizzate
1. Azioni di sensibilizzazione, comunicazione e informazione

  • Attività di informazione e sensibilizzazione rivolta a diversi target sul territorio (imprese, lavoratori/lavoratrici, studenti, dipendenti pubblici, ecc.);
  • Pubblicizzazione delle attività attraverso spazi e spot televisivi;
  • Formazione e sensibilizzazione sui temi della parità di genere e della conciliazione vita-lavoro;
  • Sensibilizzazione sui temi della conciliazione vita-lavoro all'interno dell'amministrazione sanitaria e delle imprese;
  • Attivazione di uno sportello presso la società Teleperformance a cura della CGIL per l'erogazione di informazioni sugli strumenti di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro

2. Analisi dei fabbisogni

  • Indagine conoscitiva sui bisogni di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro delle dipendenti e dei dipendenti dell'Ente Provincia di Taranto

3. Servizi di supporto per la conciliazione

  • Predisposizione dell'implementazione della banca delle ore nell'Ente Provincia di Taranto

Risultati conseguiti

  • Azioni di sensibilizzazione e formazione per i dipendenti della provincia di Taranto
  • Azioni di sensibilizzazione e informazione sui temi della parità di genere e delle conciliazione rivolte a dipendenti e utenti/clienti della ASL di Taranto, dipendenti di Confcooperative Taranto, CSV, Coopsociale, CISL, UIL e CASARTIGIANI Taranto
  • Ricerca sui bisogni di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro delle dipendenti e dei dipendenti dell'Ente Provincia di Taranto
  • Costruzione del software per la gestione della Banca delle ore con conseguente sperimentazione per la Provincia di Taranto
  • Avvio di uno sportello informativo sui diritti e le opportunità di conciliazione
  • Attività formative e informative rivolte a 16 donne disoccupate
  • Costituzione del CUG della ASL

Punti di forza

  • Conoscenza dello strumento della Banca delle Ore
  • Complessivo "avvicinamento" delle amministrazioni ai bisogni delle donne, in un territorio dove persistono stereotipi di genere
  • Coinvolgimento positivo dell'Ufficio del Personale della Provincia
  • Costituzione CUG della ASL e impegno della referente a reperire fondi per implementare la Banca delle Ore
  • Buon impatto sul territorio dovuto al coinvolgimento di numerosi e qualificati partner e alle attività di pubblicizzazione svolte dalla Provincia di Taranto anche con passaggi televisivi

Criticità

  • Lungo tempo trascorso tra progettazione e avvio del progetto: sono cambiati da un lato i bisogni, dall'altro i dirigenti provinciali (i nuovi hanno più che altro subìto il PSG)
  • Sperimentazioni troppo "avanzate" per il contesto (ad esempio la Banca delle Ore non è stata compresa)
  • Crisi economica e crisi dell'Ilva hanno deviato interesse e attenzione, già scarsi per le politiche di genere
  • Scarsa partecipazione degli uomini alle iniziative di formazione

Idea guida
Migliorare la conoscenza della condizione femminile e creare condizioni favorevoli alla riqualificazione ed al reinserimento lavorativo di donne svantaggiate

Soggetto capofila
Union 3 Leverano

Partner di progetto

  • UNION 3
  • COOP. SOC.RINASCITA
  • CISL Lecce
  • GAL TERRA D'ARNEO
  • CONFCOMMERCIO Lecce
  • CGIL Lecce
  • ARCI « I SOTTERRANEI »

Attività realizzate
1. Analisi dei fabbisogni

  • Realizzazione di una ricerca sui fattori che influenzano le aspirazioni e le possibilità di conciliazione delle donne del territorio di Union3. Sono stati somministrati questionari a 640 donne in età lavorativa e sono state coinvolte 10 aziende del territorio

2. Animazione territoriale sul tema degli stereotipi di genere

  • Realizzazione di una campagna di sensibilizzazione realizzata attraverso tre manifesti esposti nel territorio di Union 3, lanciata con il messaggio "Non pensare a sesso unico"

3. Servizi e strumenti di supporto alla conciliazione vita-lavoro e all'imprenditorialità femminile

  • Realizzazione di uno Sportello intercomunale Informadonna in tutti i Comuni dell'Ambito, con funzioni di: Accoglienza ed Informazione, Consulenza ed Accompagnamento, Tutela, Studio, Analisi e Controllo. Allo Sportello si sono rivolte, nel complesso, circa 400 donne
  • Realizzazione di due percorsi di formazione per donne svantaggiate (corso di Panetteria e pasticceria, 25 allieve; corso di Produzione e commercializzazione di prodotti agroalimentari, 25 allieve) con tirocinio, a cui hanno preso parte 50 donne in condizione di svantaggio
  • Costituzione di una cooperativa sociale di servizi fatta da donne, composta da alcune delle donne formate

Risultati conseguiti

  • Sensibilizzazione del territorio rispetto alle tematiche del PSG. La campagna di comunicazione è risultata efficace soprattutto grazie alla presenza di testimonial locali, che hanno fatto presa soprattutto tra i giovani.
  • Sensibilizzazione al tema delle pari opportunità nelle Pubbliche Amministrazioni. I Comuni, così come Union3, si sono adoperati per trovare risorse finanziarie per continuare a tenere aperti gli sportelli InformaDonna
  • Sostegno all'occupazione e all'imprenditoria femminile del territorio
  • Creazione di una cooperativa sociale gestita da alcune delle donne (23 su 50), che hanno partecipato ai due corsi di formazione previsti dal PSG. Altre partecipanti, che non hanno creduto nella cooperativa, sono state coinvolte dal Patto in due progetti candidati al bando Piccoli Sussidi nel settore dell'assistenza domiciliare e i servizi di cura alle famiglie. Altre ancora hanno continuato a lavorare presso le aziende dove avevano svolto il tirocinio, alcune in un'azienda di torrefazione, altre presso strutture turistiche.

Punti di forza

  • Collaborazione positiva del partenariato, in particolare per la presenza di un partner giovane, dinamico ed operativo come la Cooperativa Rinascita
  • Affermazione di una politica di workfare per cui le donne svantaggiate, invece di essere destinatarie di misure assistenzialistiche, sono formate a diventare imprenditrici a servizio del territorio
  • Successo delle attività consulenziali dello sportello InformaDonna
  • Buona presa del progetto sulla comunità locale (soprattutto giovani)
  • Sensibilizzazione degli attori economici rispetto ai temi delle pari opportunità e dei percorsi di inserimento lavorativo delle donne svantaggiate

Criticità

  • Scarsa collaborazione di alcuni partner, dei dirigenti responsabili dei servizi sociali e delle Commissioni Pari Opportunità nei Comuni
  • Scarsa risposta del tessuto associativo locale, nonostante il lavoro di promozione svolto dal Patto
  • Dilatazione dei tempi di realizzazione del progetto
  • Persistenza di alcuni stereotipi di genere (autoesclusione di alcune donne dal progetto imprenditoriale a causa della persistenza di un retaggio culturale discriminante: i mariti non volevano che andassero a lavorare)

 

Idea guida
Divulgare la cultura della conciliazione e della corresponsabilità di uomini e donne nel lavoro di cura e sperimentare il telelavoro come forma flessibile e funzionale ad una migliore gestione della vita familiare e dei processi lavorativi

Soggetto capofila
Università del Salento - Dipartimento Studi Giuridici

Partner di progetto

  • CGIL Lecce
  • UST CISL Lecce
  • UIL FPL Lecce
  • Federazione Lavoratori della conoscenza CGIL
  • Federazione CISL Università
  • UIL Pubblica Amministrazione Università e ricerca
  • SNALS Università del Salento
  • Comune di Sternatia
  •  Comune di Specchia
  •  Comune di Otranto
  •  Comune di Lequile
  •  Comune di Neviano
  •  Comune di Alessano
  •  Comune di Uggiano La Chiesa
  •  Comune di Lizzanello
  •  Comune di Santa Cesarea Terme
  •  Università di Bari

Attività realizzate
1. Ricerca e analisi dei fabbisogni

  • Erogazione di un questionario sui fabbisogni di conciliazione ai 597 dipendenti della Pubblica Amministrazione dell'Università del Salento. I questionari compilati sono stati 461 (80% del target).
  • Ricognizione della normativa esistente, dei regolamenti e della contrattazione collettiva sul telelavoro presente presso altri Atenei

2. Sperimentazione di servizi di supporto alla conciliazione vita-lavoro

  • Contrattazione tra l'Ateneo e le parti sociali per arrivare ad un'ipotesi di Contratto Collettivo Integrativo (accordo di secondo livello). L'accordo siglato ha validità nella fase di sperimentazione del PSG
  • Bando per le postazioni dei telelavoratori e per la selezione dei telelavoratori: alla selezione (presentazione di un progetto di telelavoro al capo-ufficio) hanno risposto 17 dipendenti, rispetto ai 30 posti disponibili. Ne sono stati ammessi 15
  • Organizzazione logistica delle postazioni di telelavoro
  • Sperimentazione di una forma parziale di telelavoro (2 giorni a settimana) da parte di 15 dipendenti

Risultati conseguiti

  • Maggiore consapevolezza dei bisogni di conciliazione dei dipendenti dell'Università del Salento
  • Diffusione del progetto e dei suoi risultati presso le Università, la PA e le imprese private, attraverso iniziative di sensibilizzazione come convegni, seminari, sito web, incontro con l'Università degli Studi di Bari
  • Realizzazione di un accordo di secondo livello tra l'Amministrazione dell'Università del Salento e le organizzazioni sindacali sulle modalità di conduzione del telelavoro
  • Avvio di un tavolo tecnico per mettere a regime l'esperienza realizzata, valutata molto positivamente dai telelavoratori

Punti di forza

  • Contesto giuridico contrattualistico favorevole (la modalità del telelavoro è prevista per i dipendenti pubblici dal Contratto di lavoro)
  • Buona collaborazione del partenariato
  • Importante lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento delle OO.SS. e datoriali e della Confederazione nazionale, funzionale alla diffusione delle "buone prassi" anche in altre imprese
  • Entusiasmo dei telelavoratori, dei Comuni e della Regione, nei confronti delle prime fasi del progetto
  • Valutazione del progetto in itinere da parte dei telelavoratori
  • Forte motivazione dell'Università del Salento a rendere stabile e strutturale la modalità del telelavoro  

Criticità

  • Scarsa partecipazione dei dipendenti al bando di selezione dei telelavoratori (presentazione del bando nel periodo estivo e difficoltà ad individuare le attività telelavorabili)
  • Presenza di costi aggiuntivi (es. tavola e sedia ergonomici, rimborsi di elettricità e riscaldamento) non previsti in fase di programmazione
  • Impossibilità di considerare, tra le spese ammissibili del PSG, le attrezzature delle postazioni del telelavoro
  • Difficoltà di avvalersi di professionisti esterni a causa dei tempi lunghi della Corte dei Conti 

Per maggiori informazioni visita il sito Telelab