L'IGP 'Burrata di Andria' è un formaggio a pasta filata tipico pugliese che si differenzia dagli altri per la sua particolare tecnica di lavorazione e per le sue caratteristiche organolettiche. Queste ne fanno uno dei più pregiati e particolari prodotti caseari della Puglia e del Mezzogiorno d’Italia. La Burrata di Andria, si presenta come un sacchetto di pasta filata (involucro) foggiato a mano, rotondeggiante, bianco e lucido con caratteristica chiusura apicale, che racchiude “sfilacci” della stessa pasta filata e panna. L’insieme di panna e “sfilacci” di pasta filata è detto stracciatella. Il termine Stracciatella deriva proprio dalle modalità di preparazione del contenuto. La pasta filata viene infatti stracciata a mano a formare dei “lucini” irregolari. La panna utilizzata, ottenuta mediante centrifugazione del latte o del siero di latte fresco, può essere panna fresca pastorizzata, UHT confezionata o loro miscele. Il latte utilizzato per la produzione della Burrata di Andria è esclusivamente quello vaccino.

L’area geografica lavorazione, trasformazione, produzione e di confezionamento della Burrata di Andria IGP è rappresentata dall’intero territorio della Regione Puglia.

La Burrata di Andria IGP deve essere consumata fresca avendo una shelf-life di durata limitata; viene confezionata o in sacchetti di materiale plastificato per uso alimentare legati all'apice o avvolta con foglie plastificate o altro materiale consentito per legge di colore verde o in vaschette, barattoli o bicchieri e/o immersa nel liquido di governo.

Si tramanda oralmente che l'invenzione della Burrata sia ad opera di un tal sig. Lorenzo Bianchino, il quale, durante una nevicata, non potendo trasferire il latte e la panna freschi in città e dovendoli necessariamente trasformare, utilizzando il concetto della produzione delle mantéche (involucri di pasta filata stagionata in cui è conservato il burro) creò un prodotto fresco con i residui di lavorazione della pasta filata mescolati con la panna e racchiusi in un involucro di pasta filata. Dal punto di vista storico, una delle prime segnalazioni risale al 1931 nella Guida del Touring Club, ottenendo sin da subito un grande successo culinario.