ARGOS, presentata la carta d'identità di sette segmenti della filiera ittica pugliese
Si è svolto nella mattinata del 27 settembre 2022 il settimo meeting dell’Adriatic Advisory Council del Progetto ARGOS (AAC), nel corso del quale è stato presentato e approvato il report finale di raccolta dati della pesca e dell’acquacoltura a livello locale e le relative elaborazioni, sviluppato dalla Regione Puglia, Sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali del Dipartimento Agricoltura.
L'intuizione progettuale di effettuare una raccolta di dati particolareggiata, a livello locale, con il
chiaro intento di valorizzare le peculiarità della flotta, degli stock ittici e delle esigenze locali, è
risultata innovativa ed efficace e ha consentito di individuare elementi che precedentemente non
risultavano adeguatamente valorizzata dai canali di raccolta dati ufficiali.
I dati raccolti aprono, quindi, interessanti informazioni ed evidenziano l’opportunità di investire nella migliore organizzazione della filiera ittica locale e sostenere l’integrazione della pesca e
dell’acquacoltura con gli altri settori trainanti l’economia della Puglia (turismo, cultura e ambiente).
Oggetto di disamina sono stati sette segmenti produttivi che, al pari di altri, definiscono la carta
d’identità ittica della Puglia: molluschicoltura, pesca artigianale nelle aree marine protette, pesca del tonno alalunga, del pesce spada e dei piccoli pelagici, pesca dei gamberi rosso e viola di Gallipoli. È stata anche esaminata la proposta di certificazione volontaria della filiera della pesca del gambero bianco operata nella GSA18.
Fondamentale il contributo del CNR IRBIM, nella messa a punto del programma di rilevamenti, e
delle associazioni di categoria, dei tecnici aziendali e la disponibilità degli imprenditori ittici, che
hanno risposto con pazienza e professionalità alle domande dei rilevatori.
Ogni segmento di pesca ha fornito elementi nuovi e utili alla più efficace politica regionale della
pesca, che potranno essere impiegati anche nelle strategie della programmazione FEAMPA
2021/2027: si spazia dalla necessità di efficientare la catena del freddo anche nella pesca artigianale, al fabbisogno di abbattitori a bordo e di macchine per il ghiaccio, alla infrastrutturazione delle aree portuali e dei ripari di pesca, alla riduzione dei costi di gestione e alla diversificazione delle pratiche (come la vendita diretta nelle Aree Marine Protette, la pratica di pescaturismo e ittiturismo).
Tutto ciò a partire dal necessario presupposto della condivisione di buone pratiche e della
definizione di un quadro comune per la governance in cui, per il tramite dell’Adriatic Advisory
Council, le istituzioni competenti per la pesca e l’acquacoltura interagiscono e cooperano per la
gestione e protezione delle risorse biologiche condivise, sotto la migliore guida scientifica del CNR e dall’omologo croato IOF.
I risultati del lavoro svolto sul campo dai rilevatori (Cataldo Licchelli, Mario Pansini e Giuseppe
Storelli) sono stati illustrati all’AAC dal project manager Giuseppe Scordella, con la supervisione dei dirigenti preposti Domenico Campanile e Rosa Fiore.
Pubblicato il 28 settembre 2022