Al "Di Venere" di Bari una nuova tecnologia per assistere al meglio i nati prematuri
La terapia intensiva direttamente in sala parto, per assistere al meglio i neonati prematuri. Da adesso sarà possibile all’Ospedale “Di Venere” di Bari grazie ai macchinari donati al reparto di Terapia intensiva neonatale dalla famiglia Scardigno e dall’associazione "Binbintin Onlus", che permetteranno di fornire assistenza medica immediata ai piccolissimi appena nati, stabilizzando la loro condizione e assicurandogli le cure più opportune.
In gergo viene chiamata Dricu, acronimo che accorpa le parole inglesi delivery room (sala parto) e intensive care unit (reparto di terapia intensiva) e identifica la procedura messa in atto per assistere i neonati pretermine subito dopo la nascita, con le stesse tecnologie della terapia intensiva, già in sala parto.
La letteratura scientifica sottolinea l’importanza della stabilizzazione dei prematuri nei primi minuti dopo la nascita e questa procedura permette di dare un’assistenza immediata ai piccoli, guadagnando tempo prezioso. Grazie ai nuovi macchinari i neonati potranno inoltre essere trasferiti dalla sala parto al reparto di terapia intensiva restando nella stessa incubatrice dove sono stati assistiti sin dai primi minuti di vita, senza passare dall’incubatore da trasporto.
I macchinari che renderanno possibile tutto ciò sono un’incubatrice e un ventilatore polmonare carrellato corredato di sistema di umidificazione e riscaldamento dei gas, collegati per mezzo di un braccio meccanico.
La donazione arriva proprio in occasione della Giornata mondiale della prematurità, evento utile a ricordare che la prematurità rappresenta ancora una sfida. Ci sono stati grandi progressi in campo farmacologico e tecnologico, tuttavia, a oggi una quota di neonati molto piccoli presenta a distanza di tempo conseguenze a livello respiratorio e neurologico.
Pubblicato il 17 novembre 2022