PNRR e ZES al centro della prima Giornata del Mezzogiorno in Fiera del Levante
Gli interventi del Capo di Gabinetto, Catalano e della Presidente del Consiglio, Capone
Distinguere gli strumenti dagli obiettivi e su questo calibrare gli interventi e le strategie di sviluppo del Mezzogiorno. È quanto è emerso nella prima delle due “Giornate del Mezzogiorno”, dal titolo “PNRR e Zes: un nuovo intervento straordinario per il Mezzogiorno?” che la Camera di Commercio di Bari ha organizzato oggi, in occasione della 87esima Fiera del Levante, rilanciando una fra le più riuscite esperienze di confronto meridionalista del dopoguerra.
« Le Giornate costituiscono un momento di formazione e informazione di alto livello sul Mezzogiorno, finalmente ritornato all’interno della Campionaria, grazie alla Camera di Commercio di Bari», ha dichiarato nel suo saluto Gaetano Frulli, presidente della Fiera del Levante.
«Abbiamo voluto dar vita a un dibattito sulla Puglia e sul Mezzogiorno nel contesto fieristico, andando oltre gli slogan o la polemica politica, riproponendo in chiave attuale uno storico momento di confronto nazionale sul Mezzogiorno. Un appuntamento che, sin dagli anni Cinquanta, ha indicato le linee dell’intervento straordinario nel tentativo, mai pienamente riuscito, di ridurre il gap tra Settentrione e Meridione d’Italia», ha dichiarato nella relazione introduttiva la presidente della Camera di Commercio di Bari, Luciana Di Bisceglie.
Nel settembre del 1948, proprio alla Fiera del Levante, si svolse il convegno su “ERP e Mezzogiorno”, il piano Marshall, come è rimasto nella memoria collettiva, che portava in dote 13,2 miliardi di dollari. Oggi, con il PNNR e il Next Generation, è destinato al Mezzogiorno il 40% di oltre 200 miliardi di euro. A riprova del fatto che molti dei grandi temi della questione meridionale, sono rimasti sostanzialmente immutati.
In questa direzione decisivo è il ruolo delle imprese e della semplificazione burocratica, oltre agli incentivi e alle opportunità di investimento. «Senza le infrastrutture le imprese non vengono», ha sottolineato Pasquale Tridico, presidente della Commissione FISC del Parlamento Europeo. «Le Zes di maggiore successo sono luoghi altamente specializzati, con incentivi fiscali e collegati con le infrastrutture». Aver pensato a una Zes unica così grande nel Mezzogiorno, con esigenze così diverse, è sbagliato, secondo Tridico. «La politica industriale – ha detto - non può limitarsi al credito di imposta».
Secondo Giosy Romano, coordinatore della ZES unica, «il vero pilastro della zona economica speciale resta la semplificazione burocratica», che incentiva investimenti nel territorio e crea occupazione. «Il piano strategico ha individuato i settori da implementare, sortendo i primi effetti tangibili».
Per il capo di Gabinetto del presidente Emiliano, prof. Giuseppe Catalano, “la novità di queste Giornate del Mezzogiorno in Fiera è proprio la nuova sfida della nuova governance della ZES unica. Dopo un avvio molto incerto e molto lento, il Governo ha fatto marcia indietro rispetto all'approccio iniziale e ha scelto uno dei commissari della ZES territoriale precedente, Giosy Romano, un uomo del Sud di grande capacità e di grande esperienza, perchè ha lavorato bene in Campania, come bene ha lavorato Manlio Guadagnuolo in Puglia.
Dobbiamo prendere atto di questa modifica di approccio, che mi sembra più partecipativa.
Giosi fa quasi un suo esordio qui a Bari in Fiera nel suo nuovo ruolo: noi abbiamo il diritto ma anche il dovere di accompagnare il suo lavoro, nell'interesse dei territori, facendo sì che le risorse disponibili siano impiegate in modo efficace. Uno dei temi su cui solleciteremo Giosy è la collaborazione con le Regioni. Noi vogliamo essere la prima Regione che stipuli – come previsto dalla norma – una convenzione con la struttura di missione nazionale proprio per far coordinare al meglio da Roma e dal territorio gli interventi a favore delle nostre imprese. E' una partita che non possiamo perdere nell'interesse generale”.
Secondo la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone “le Giornate del Mezzogiorno servono per capire cosa abbiamo fatto in questo arco di tempo ma anche quali sono le nuovo prospettive. La Zes unica è importante, ma purtroppo non soddisfa gli imprenditori come vorrebbero. D'altra parte in Puglia abbiamo certamente una capacità di spesa eccezionale e vogliamo avere anche nel quadro del PNRR e dei Fondi di Sviluppo e Coesione uan prospettiva più ampia per le nostre imprese, per le infrastrutture e soprattutto per i giovani. Perchè se investiamo nelle infrastrutture ma non riusciamo a trattenerli qua, non riusciamo a soddisfare le esigenze di futuro”.
«Bari si conferma una città attenta ai problemi del nostro Mezzogiorno e fucina per temi così importanti», ha affermato la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno. «Bisogna avere una prospettiva che provi ad andare oltre e comprendere quanto la questione meridionale sia un tutt’uno con un processo di integrazione europea».
Gianfranco Viesti, professore di Economia all’ateneo barese, ha insistito sulla centralità dell’intervento del PNNR. «Il problema non è soltanto quello di far arrivare i soldi da Roma ma lavorare con i Comuni», impegnati in una miriade di progetti e con scarso personale tecnico. «Se ci fosse una proroga – ha aggiunto – sarebbe ragionevole, ma non è certo che sia concessa».
«Sì ai contenitori ma altrettanto importanti sono i contenuti degli interventi – ha concluso la presidente della Camera di Commercio Di Bisceglie – che significa maggiore attenzione al capitale sociale, alla giovani generazioni, alle donne, la cui crescita occupazionale può rappresentare veramente la leva di sviluppo del Mezzogiorno nella dimensione europea».
Il secondo appuntamento delle “Giornate del Mezzogiorno” in Fiera del Levante si svolgerà mercoledì 2 ottobre, a partire dalle 10,30, nella sala 2 del Centro Congressi e sarà dedicato al tema: “Hub Puglia: un nuovo ruolo per il Mezzogiorno”.
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Pubblicato il 30 settembre 2024