FdL. Su sostenibilità di pesca ed acquacoltura la grande scommessa della Regione
La Puglia investe nella sostenibilità dei settori della pesca e dell'acquacoltura. Nel Pad. 18 quest’oggi due appuntamenti (il secondo si terrà questo pomeriggio alle 16.30) dedicati all’“Acquacoltura pugliese 4.0”. È il progetto per lo sviluppo dei siti e infrastrutture legati all’acquacoltura pugliese e per la riduzione degli impatti ambientali degli interventi, finanziato dal FEAMP, il Fondo europeo per gli affari marittimi e della pesca.
Due le tavole rotonde organizzate dal Dipartimento regionale Agricoltura alla presenza degli stakeholder, alle associazioni di categoria e ai soggetti direttamente coinvolti nelle attività di progetto, al fine di divulgare i risultati raggiunti fino ad oggi.
"Acquacoltura pugliese 4.0" rappresenta un’importante occasione di collaborazione interistituzionale per creare innovazione strutturale e amministrativa del comparto. Grazie a questo progetto, risultato di una strategia condivisa, la Regione Puglia si pone ancora una volta al fianco delle imprese del settore dell’acquacoltura e dei lavoratori.
L’obiettivo dei due appuntamenti è confrontarsi sulle tematiche legate allo sviluppo e al potenziamento dei siti di acquacoltura presenti in Puglia e coordinarsi sulla gestione responsabile e sostenibile degli interventi da realizzare. Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del FEAMP 2014-2020, coinvolge un importante gruppo di lavoro costituito da ricercatori delle Università degli Studi di Bari, del Salento, di Foggia, del Politecnico di Bari, del CNR nelle sue sedi di Lesina e Taranto, dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale della Puglia, nonché dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, insieme al Dipartimento regionale Agricoltura.
La Fiera del Levante diventa, quindi, un’occasione importante per creare un momento di raccordo e prosecuzione dei lavori progettuali al fine di raggiungere gli obiettivi specifici di progetto, ovvero:
identificare e mappare le zone più idonee per lo sviluppo dell’acquacoltura sul territorio regionale;
migliorare e sviluppare le strutture di sostegno e le infrastrutture necessarie per accrescere il potenziale dei siti dell’acquacoltura e ridurre l’impatto ambientale negativo dell’acquacoltura;
favorire azioni di prevenzione dei gravi danni all’acquacoltura ai sensi delle Direttiva 2009/147/CE e Direttiva 92/43/CEE e sviluppare piani d’azione per i molluschi volti alla protezione, al ripristino e alla gestione.
L’approccio proposto è funzionale a consentire un’attuazione delle misure delle quali beneficiano le imprese acquicole pugliesi, che consenta sia il pieno perseguimento degli obiettivi del Programma sia il rispetto della ratio e delle finalità delle norme nazionali e regionali legate alla salvaguardia dell’ambiente costiero.
Pubblicato il 06 ottobre 2020