EMILIANO IN CONSIGLIO REGIONALE: “IL MINISTRO FITTO VENGA IN AULA A TRANQUILLIZZARCI SUI FONDI FSC. SE LI PERDESSIMO PER LA PUGLIA SAREBBE UNA QUARESIMA INFINITA”

 

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto durante il Consiglio regionale sul tema dei fondi FSC (Fondo Sviluppo e Coesione). Riportiamo qui di seguito ampi stralci.
“Volevo leggere questa lettera, che fa capire che non c’è nessun intento di quelli delineati negli interventi della minoranza, in particolare in quello garbato e assolutamente pieno di buone intenzioni del consigliere Picaro. 
“Gentile Sottosegretario, in riferimento alla sua nota del 18 gennaio scorso, relativamente alla programmazione dei lavori del CIPESS e alla ricognizione degli argomenti da sottoporre all’attenzione del Comitato, le rappresento la richiesta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di iscrizione del riparto delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 e del provvedimento di attuazione del comma 1-ter dell’articolo 23 del decreto-legge n. 152 del 2021 relativo all’utilizzo del Fondo sviluppo e coesione per cofinanziamento regionale dei programmi cofinanziati dai fondi europei FESR ed FSE+. Il decreto-legge n. 152 del 6 novembre 2021, all’articolo 23, comma 1-ter, ha infatti previsto che le risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione possono essere utilizzate, su richiesta delle Regioni interessate, ai fini del cofinanziamento regionale dei programmi cofinanziati dai fondi europei FESR ed FSE+ della programmazione 2021-2027 per ridurre la percentuale di tale cofinanziamento regionale. In assenza di un’unica approvazione da parte del CIPESS a distanza di più di un anno per avvalersi della possibilità di utilizzare nella misura massima possibile i fondi FSC a cofinanziamento dei programmi europei FESR ed FSE, le Regioni interessate procederanno singolarmente con le richieste. Tutta la documentazione istruttoria è in capo al Dipartimento degli affari europei e al Dipartimento delle politiche di coesione per il PNRR. Grato dell’attenzione, Massimiliano Fedriga”. 
Non Michele Emiliano. Ma Fedriga a nome di tutte le Regioni, noi vi stiamo comunicando: carissimi, guardate che esiste un problema gravissimo dovuto al ritardo, non al blocco, della disposizione di questi soldi. L’FSC serve probabilmente solo per il cofinanziamento, serve anche a noi per il cofinanziamento. A noi, però, ne arriva una quota talmente importante per rilanciare le zone sottoutilizzate da essere la parte fondamentale di quella spesa aggiuntiva che serve per finanziare una serie di questioni molto rilevanti sulle quali la Puglia ha conquistato un primato.
Il piano di utilizzo del FSC è totalmente concordato col Governo. Il problema è che non stanno arrivando i soldi, e siamo in ritardo. Ci faranno andare in ritardo anche sulla spesa dei fondi europei, perché siccome noi non abbiamo l’IRPEF di altre Regioni, e non abbiamo il bilancio ordinario libero, ma lo dobbiamo impegnare sulla questione sanità e sulle altre questioni, è chiaro che questi ritardi sono drammatici.
Non ho mai mancato di rispetto al ministro Fitto su questa questione. Gli ho detto: “Raffaele, non vorrei che ti venisse la tentazione di salvare il mondo”. Io e Raffaele Fitto siamo due vasi comunicanti da vent’anni. Siamo come nel film “I duellanti”. Spero che vada a finire come nel film, cioè che tutti e due sopravviviamo in maniera elegante. 
Adesso noi abbiamo il problema, drammatico, di capire qual è lo stato della finanza pubblica. Cioè, se esiste un problema che devono venire ad attingere dalle parti nostre, e noi ci dobbiamo preoccupare tutti quanti. Se il Ministro Fitto, per esempio, accettasse di venire qui in Aula, come abbiamo fatto con altri membri del Governo, a spiegarci come stanno le cose, anche perché è un deputato pugliese, oltre che ministro. Se avesse voglia di spiegarci come stanno realmente le cose, le mie preoccupazioni, quelle che sono state espresse nella mozione, potrebbero essere diradate. Invece, il silenzio più assoluto.
Se lo dobbiamo fare questo sacrificio ce lo devono chiedere e noi dobbiamo dire “va bene”. 
Se per la patria serve questa cosa, se serve questa cosa per l’Italia, possiamo anche accettarlo a parità di condizioni con gli altri, ma non ci devono portare in carrozza. 
Come ho dimostrato dalla lettera di Fedriga, ci stanno portando in carrozza. Essere portati in carrozza è una cosa che agita, anche perché senza questo quadro di sostegno, tutto ciò che di più bello voi avete visto in Puglia, in questi anni, in tutti i settori, rischia di saltare. É una quaresima infinita, difficile. 
E non ce la caviamo dicendo “ma la colpa è di Emiliano” perché Emiliano è un anno e mezzo che sta dicendo “Guardate che senza l’FSC che ci spetta…”. 
Però questa cosa, con l’aiuto vostro, che siete più vicini al Ministro Fitto, che ha in mano tutte queste partite, ha in mano il PNRR, ha in mano l’FSC, ha in mano i fondi europei, ha in mano il rapporto più diretto con la Presidente del Consiglio, ha in mano il rapporto con l’Unione Europea, ma ci può dire di che morte dobbiamo morire? Noi questo non lo facciamo per provocazione politica, lo facciamo per una preoccupazione autentica: anche il per completamento del nostro sistema sanitario, siamo in uno sforzo gigantesco, stiamo costruendo tanti nuovi ospedali e non è uno scherzo. 
Siccome non è colpa di questo Governo, diciamo le cose come stanno e condividiamo i problemi. Condividiamo lo sforzo, il sacrificio, se lo si deve fare, ma diciamo le cose come stanno. Se no, altrimenti, si crea l’equivoco di dare la colpa a quelli che stanno faticando, a quelli che si stanno ammazzando di fatica da tantissimi anni, qui, in questa Regione.
Quando in questa Regione sembrava tutto perduto, sto parlando di tanti anni fa, quando il Petruzzelli era un braciere, quando le periferie delle città erano abbandonate a se stesse, quando le città, Andria o Barletta erano dei campi di battaglia tra bande criminali e mafiose; quando c’era una situazione nella provincia di Brindisi drammatica, quando la nostra immagine di Regione leader del Mezzogiorno era inesistente. E questo lavoro non può essere perso, perché non ci vuole niente. 
Ci vogliono tanti anni per creare fiducia e un attimo per perderla. È quello che noi vogliamo evitare. E lo vogliamo evitare con il Governo.
Noi abbiamo bisogno di lavorare, non di fare le sedute per sollecitare il Governo, come ha fatto tutta la Conferenza delle Regioni. Perché noi non stiamo facendo niente di diverso da quello che ha fatto un Presidente di centrodestra appena rieletto con il 65 per cento dei voti, come Fedriga”.

Pubblicato il 18 aprile 2023