“Lastation” a Gagliano del Capo. Da attrattore socio- culturale a spogliatoio per il personale?
Capone: conciliare le esigenze si può e si deve. Ma senza distruggere un incredibile incubatore di talenti
È durata oltre due ore la riunione convocata dall’assessore all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone, per discutere, insieme ai vertici di Ferrovie del Sud est e le sezioni Demanio e Trasporto pubblico locale, del futuro del casello ferroviario “Lastation” di Gagliano di Capo in gestione all’associazione Ramdom fino al 9 novembre prossimo, data di scadenza del contratto di concessione ed entro la quale l’immobile dovrebbe tornare nelle mani di Fse.
L’esito è l’accordo tra le parti di procedere con un primo sopralluogo, martedì 27 ottobre, alla presenza dell’associazione, dei tecnici di Regione Puglia - Demanio e Trasporto pubblico locale, e di Ferrovie del Sud est.
Sul tavolo l’assessore Capone ha voluto mettere l’urgenza di conciliare le necessità di Fse, che vorrebbero realizzare una residenza-spogliatoio per il personale con la fruizione pubblica di un immobile storico diventato in questi anni attrattore culturale, con quella dell’associazione.
L’attività svolta negli ultimi anni nel casello, infatti, ha trasformato uno spazio dismesso in un vero e proprio attrattore culturale per l’intero Sud Salento divenendo incubatore di talento e idee del circuito del contemporaneo e crocevia per artisti e pensatori di fama internazionale.
All’incontro erano presenti l’assessore Loredana Capone, Giorgio Botti, amministratore delegato Fse, Stefano Pietribiasi, responsabile Autolinee Fse, Costanza Moreo e l’arch. Maddalena Bellobuono, rispettivamente dirigente della Sezione Demanio e Patrimonio e responsabile della gestione del Demanio regionale, Roberto Palumbo della sezione Trasporto pubblico locale.
L’assessore Capone, d’intesa con le sezioni, ha chiesto a Fse di condividere il progetto relativamente al casello di Gagliano e a tutti gli altri concessi in gestione dalla Regione per restituire vitalità alle stazioni ferroviarie abitate dal degrado sociale e situate nel centro delle città o lungo importanti itinerari turistici.
“Si tratta di realtà associative molto rilevanti - ha detto Capone - per il nostro territorio, che hanno valorizzato immobili inutilizzati investendoci soldi di tasca propria. E lo hanno fatto non perché quei giovani non avessero alternative ma perché hanno creduto nel proprio territorio e ci credono al punto da convogliare energie e competenze di altissimo livello.
Ramdom è ormai punto di riferimento in Italia e in Europa, un’offerta culturale, per le comunità del sud, che integra quella dei pub e delle pizzerie. E insieme a Ramdom ci sono i ragazzi di Otranto, di Manduria, di Pescariello, di Noci. La stazione di Otranto, per esempio, è presente su tutte le nostre guide dedicate al turismo lento, una tappa irrinunciabile per i camminatori che ogni anno affollano la Puglia”.
“Ecco che, allora, smantellare tutto non ha davvero senso. Per questo ho voluto incontrare i vertici di Fse, per comprendere qual è il loro progetto. Per Ramdom e per tutti gli altri che a breve andranno in scadenza. Perché se c’è anche una sola opportunità di proseguire nel grande lavoro svolto deve essere indagata. Vogliamo che tutti prendano consapevolezza di questa bellissima realtà ma anche di un territorio che è area interna, che sta subendo gli effetti dello spopolamento, della migrazione proprio dei più giovani e che, quindi, non può permettersi che si sacrifichino tutte le scommesse fatte sul patrimonio pubblico. Un patrimonio fatto di beni ma soprattutto di persone, che della resilienza hanno fatto la propria ragione di vita e di futuro”.
Il sopralluogo sarà un primo vero e proprio tavolo tecnico e sarà funzionale a valutare lo stato dell’immobile e la possibilità di conciliare le esigenze manutentive, che pure sono indispensabili per la sicurezza di tutti, con quelle dell’associazione.
Pubblicato il 22 ottobre 2020