Osservatorio sulla comunicazione di genere 

La costituzione di un Osservatorio Regionale sulla comunicazione di genere risponde all'esigenza di dare attuazione e continuità operativa alla Legge Regionale 7/2007 rispetto ad alcune tematiche che investono la sfera della comunicazione e del contrasto al rafforzamento dilagante degli stereotipi di genere.

Funzioni dell'Osservatorio

L'Osservatorio, nelle sue attività, persegue il meta-obiettivo di innalzamento delle conoscenze e competenze rispetto al tema della comunicazione di genere che si articola su due percorsi differenziati, ma strettamente interconnessi, rivolti all'interno dell'amministrazione, per incidere sul cambiamento di prassi consolidate, e all'esterno, verso il mondo delle istituzioni scolastiche e formative nelle sue componenti di studenti, docenti, genitori, per modificare il sentire comune, spesso discriminante nei confronti del genere.

Nell'espletamento delle sue funzioni, l'Osservatorio si avvale degli organi regionali di Parità, delle Università Pugliesi, l'Ufficio scolastico regionale, il Comitato Regionale per le Comunicazioni - Corecom e le associazioni di categoria. Tale rete estesa e qualificata di attori garantisce un'efficace azione degli interventi pianificati.

L'Osservatorio prende avvio con la firma del protocollo di Intesa, in data 7/03/2010 fra Regione, inizialmente fra le 4 Università pugliesi e gli organismi di parità, a cui poi si è aggiunto l'Ufficio Scolastico regionale. il Piano di lavoro prevede:

  1. una fase di mappatura finalizzata a ricostruire lo stato dell'arte rispetto al territorio sia della comunicazione istituzionale sia della comunicazione politica e commerciale  in ottica di genere;
  2. il disegno e l'implementazione di un sistema informativo per la gestione dei dati raccolti;
  3. una fase di sensibilizzazione fra gli addetti ai lavori per incidere sulle modalità consolidate di fare comunicazione;
  4. una fase di Informazione e Formazione nelle scuole.

Rispetto al piano di lavoro, le Università sono i soggetti attuatori delle azioni di mappatura, di formazione e informazione definite in seno al tavolo di coordinamento dell'Osservatorio.

 

Analisi dei siti istituzionali

La comunicazione pubblica (istituzionale) è sempre più "responsabile" perché, a differenza della comunicazione commerciale, svolge un ruolo importante: educare il cittadino, sostenere il cambiamento sociale, promuovere comportamenti corretti, abbattere pregiudizi e preconcetti.

L'Osservatorio ha avviato, in via sperimentale, un'attività di analisi delle comunicazione istituzionale veicolata attraverso i siti delle istituzioni pubbliche regionali, selezionando oltre al sito della  Regione, i siti delle Provincie di: Bari, Barletta-Andria-Trani, Foggia e Lecce e dei Comuni di: Bari, Andria, Foggia, Lecce.

Finalità della mappatura è verificare se e come le istituzioni pubbliche siano coerenti con i dettati normativi in tema di comunicazione di genere per eventualmente intervenire ai fini di un allineamento.

La ricerca per le istituzioni ha riguardato:

  • l'analisi del sito web istituzionale;
  • l'analisi della comunicazione realizzata dall'Ufficio Relazioni con il Pubblico;
  • l'analisi dei comunicati stampa.

 

Analisi dei media locali

Per poter avviare un'attività permanente di osservazione della qualità delle informazioni e comunicazione sulle tematiche di genere, sono stati posti sotto osservazione alcune testate locali con l'obiettivo di verificare quanto siano ancora presenti stereotipi di genere nel trattamento e confezionamento della notizie. 

L'osservazione e l'analisi ha considerato anche alcune testate specilistica sul tema della scienza e della tecnica proprio per verificare se e quanto persistano stereotipi di genere in questi ambiti.

 

Repertorio

La prima attività, condotta da tre Atenei su quattro, ha riguardato la mappatura di tutti gli interventi inerenti alla comunicazione di genere realizzati dalle singole università. 

La mappatura si configura quale repertorio, condivisibile in futuro on line, delle iniziative condotte dai diversi dipartimenti e ascrivibili quindi ad ambiti diversi e dagli organismi responsabili della comunicazione e dell'attuazione delle politiche di genere.

 

La formazione delle formatrici e dei formatori

La formazione delle formatrici, esperte di comunicazione in ottica di genere, individuate dai 4 Atenei  pugliesi, si è configurata quale attività necessaria per omogeneizzare e condividere conoscenze, linguaggi, metodologie e strumenti indispensabili sia alla definizione dei temi specifici della comunicazione di genere da sviluppare nelle classi, sia nell'adozione dell'approccio da adottare nei diversi contesti scolastici. 

I contenuti del percorso formativo, della durata di 15 ore, si è sviluppato sulle seguenti tematiche:

  • Comunicazione efficace
    • Stefano Cristante
  • Identità di genere e differenze
    • Marisa Forcina 
  • Segni e stereotipi
    • Maria Rosaria Dagostino
  • Corpo per immagini
    • Patrizia Calefato
  • La comunicazione audiovisiva
    • Francesca De Ruggieri
  • La comunicazione attraverso la fotografia
    • Antonella Giannone
  • Donne e scienza
    • Patrizia Colella

 

Attività formativa e di orientamento in ottica di genere nelle scuole superiori

Una delle priorità dell'Osservatorio sulla comunicazione di genere è incidere sui comportamenti stereotipati e su convinzioni sedimentate rispetto al ruolo delle donne che le vede spesso, ancora oggi, confinate in ruoli di secondo piano.  

La sensibilizzazione e la formazione, soprattutto rivolta alla nuove generazioni, appare l'unica via per dare impulso a un cambiamento profondo pienamente in linea con i principi di uguaglianza, parità di opportunità, pieno riconoscimento del valore individuale.

In seguito al protocollo di Intesa fra Regione Puglia, Consigliera regionale di parità e Ufficio scolastico regionale, finalizzato a promuovere la piena parità e la non discriminazione e ad abbattere gli stereotipi di genere, da ottobre 2012 a marzo 2013, è stata realizzata un'attività formativa rivolta a 8 scuole superiori individuate dall'Ufficio Scolastico Regionale (USR) come scuole pilota su cui fare la prima sperimentazione di un percorso formativo interattivo che potrebbe in seguito divenire materia curriculare.