Occupazione e sfide dell’economia sostenibile: l’indagine di HELIOS in Italia

Economia sostenibile, ed in particolare economia blu e circolare, inclusione sociale dei giovani in Italia ed opportunità legate all’economia green: sono settori dal grande potenziale di crescita rigenerativa tra i NEET (Not Education, Employment or Training). Facendo riferimento a report e statistiche condotte dalla Commissione EU e da agenzie specializzate in Italia, il progetto “enHancing thE sociaL Inclusion Of nets” (HELIOS) fa il punto attraverso un approfondimento redatto dal suo staff di comunicazione.

L’iniziativa ENI CBC MED, dunque, analizza più aspetti dei temi succitati: il legame tra l’Economia Sostenibile e l’Inclusione Sociale nel Mediterraneo; il tema dell’’Economia Sostenibile attraverso la Green, Circular e Blue Economy; l’attuale situazione in Italia e le opportunità future per i suoi giovani; le green skills che i giovani devono possedere; il ruolo del Programma europeo di vicinato ENI MED.
Buona lettura!

Qual è il legame tra l’Economia Sostenibile e l’Inclusione Sociale nel Mediterraneo?
Oggigiorno, il concetto di Economia Sostenibile ha una sempre maggiore importanza sulle agende e decisioni politiche a livello europeo e nazionale. Questo cambio di direzione rispetto alle precedenti politiche, deriva dalla ormai consolidata convinzione che è di vitale importanza cambiare la percezione di eco-sostenibilità in Italia, sia a livello culturale che economico. Infatti se fino a qualche decennio fa, tematiche come sostenibilità, economia circolare, impegno ambientale erano legate più a un fattore etico e di impegno sociale, oggi queste assumono un altro significato, fondamentale anche per il nostro futuro economico. I modelli economici “verdi” sono considerati come l’unica via perseguibile dalle Nazioni, per garantire uno sviluppo economico che non aggravi ulteriormente sullo stato di salute del nostro Pianeta. Proprio per questo motivo, l’Unione Europea ha deciso di attuare un Piano d’Azione previsto all’interno del Green Deal volto a rendere sostenibile l'economia dei Paesi Membri accompagnando questi attraverso una transizione verso i modelli green, blue e circolari, liberi dalla dipendenza dal petrolio. Per realizzare tutto ciò nei prossimi anni aumenteranno le risorse mobilitate, già previste per la Programmazione 2021-2027 e potenziate da Next Generation EU per rispondere alla crisi innescata dall’emergenza COVID-19. Una fetta sostanziosa di questi fondi sarà destinato all’Italia, che si è dimostrata pronta ad investirne gran parte nella Green Economy.

L’Economia Sostenibile: Green, Circular e Blue Economy
La Commissione Europea definisce la Green Economy come "un’economia che genera crescita, crea posti di lavoro ed elimina la povertà investendo e salvaguardando le risorse del capitale naturale da cui dipende la sopravvivenza del nostro pianeta", e all’interno di questa definizione troviamo anche la Circular Economy e la Blue Economy.
L’economia circolare è “un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore”.
L’economia Blu, invece, rappresenta “tutte le attività economiche legate agli oceani, ai mari e alle coste. L'economia blu copre un'ampia gamma di settori consolidati ed emergenti interconnessi” e come modello di Green Economy, quello Blue mira al miglioramento della salute umana e dell'equità sociale, riducendo i rischi ambientali e preservando le risorse marine.

Ma qual è l’attuale situazione in Italia e quali sono le opportunità future per i nostri giovani?
Secondo il Decimo Rapporto GreenItaly, la Green Economy è stata, in questi anni difficili, la migliore risposta alla crisi con 432 mila aziende italiane che hanno deciso di investire in economia sostenibile. Per quanto riguarda l’occupazione “green”, il Rapporto mostra come nel 2018 questa sia cresciuta rispetto al 2017 di oltre 100 mila unità. Il numero dei green jobs in Italia ha superato la soglia dei 3 milioni: 3.100.000 unità, il 13,4% del totale dell’occupazione complessiva (nel 2017 era il 13,0%). Nella recente relazione “The EU Blue Economy Report 2020” la Commissione Europea ha evidenziato la correlazione tra pesca sostenibile, porti “verdi” (con basso impatto sull’ambiente marino) e crescita economica, registrando come l'economia blu dell'UE gode di buona salute e contribuisce alla crescita occupazionale. Nello specifico, i cinque maggiori Stati membri (Regno Unito, Spagna, Germania, Italia e Francia) sono i principali contributori all'economia blu dell'UE sia per l’occupazione (con un contributo combinato del 58%) che per produttività del lavoro nel sistema economico Europeo (un contributo combinato del 69% del Valore Aggiunto Lordo-VAL).
Per quanto riguarda l’Economia Circolare, il “Rapporto sull’Economia Circolare 2019” a cura del Circular Economy Network e dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), mostra come nel 2016 nell’Unione europea le persone occupate nei settori dell’economia circolare sono circa 3,9 milioni, mentre in Italia sono 510.000, attestandosi seconda dopo la Germania (641.000 occupati). Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2019, in alcuni settori dell’economia circolare l’Italia si pone al primo posto con un’occupazione del 2,05% rispetto all’occupazione totale, anche se si osserva dal 2008 un continuo – seppur minimale – calo, che potrebbe essere arrestato e convertito in crescita positiva proprio grazie ai nuovi finanziamenti europei.
In merito all’età degli occupati, le indagini di GreenItaly dimostrano che la Green Economy è trainata dai giovani: tra le imprese guidate da under 35, il 47% ha fatto eco-investimenti, contro il 23% delle over 35.

Quali sono le green skills che i giovani devono possedere?
Come riportato all’interno dell’“Analisi dei fabbisogni delle imprese di competenze legate alla Green economy” realizzata per il Progetto Excelsior, l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale si rivela la prima competenza richiesta dalle imprese subito dopo le cosiddette soft skills. Essa si posiziona, quindi, prima delle capacità comunicative scritte e orali in lingua italiana e di quelle straniere e persino prima delle competenze digitali e della conoscenza degli strumenti per la comunicazione visiva e multimediale, e subito dopo, invece, la capacità di lavorare in gruppo, la capacità di risolvere problemi, la capacità di lavorare in autonomia e la flessibilità e l’adattamento. Per questo l’acquisizione di queste green skills è diventata fondamentale per aiutare i giovani a cogliere le opportunità offerte dall’economia verde, favorendone l’inclusione sociale.

Il ruolo del Programma europeo ENI CBC MED
Uno dei più grandi programmi europei per l’attuazione di azioni e politiche sociali nel bacino del Mediterraneo è ENI CBC Med, che attraverso il finanziamento di diversi progetti promuove lo sviluppo sociale ed economico, compreso l'investimento nelle competenze e capacità professionali di giovani e donne. Molti di questi progetti stimolano proprio la diffusione di buone prassi e corsi di formazione per favorire lo sviluppo dell'economia sostenibile, credendo che il futuro dell'inclusione sociale nei paesi del Mediterraneo possa essere, per le ragioni fin qui illustrate, strettamente connesso alle opportunità offerte dalla Green Economy, Circular e Blue Economy comprese. Uno di questi progetti è HELIOS che formerà 1720 giovani NEET e donne provenienti da Italia, Spagna, Grecia, Tunisia, Palestina e Giordania, permettendo loro di acquisire competenze spendibili nei settori della Blue e Circular Economy e contribuendo a promuovere l’inclusione sociale di soggetti svantaggiati nel bacino del Mediterraneo.


Leggi anche: [HELIOS] Why is the Blue Economy so important for the Mediterranean countries?

Scheda sintetica sul progetto HELIOS.

Pubblicato il 23 settembre 2020