Gestione integrata delle zone costiere, la capitalizzazione ENSERES

Per tutelare le zone umido-costiere del Mediterraneo è necessario creare le premesse per una sinergia di tutti i soggetti coinvolti nella gestione del territorio: municipalità, consorzi, popolazione, associazioni di pescatori e agricoltori, gestori delle risorse idriche”.  Ne è convinto Luca Foschi, senior communication officer della Mediterranean Sea and Coast Foundation, partner italiano del progetto di capitalizzazione “ENhancing Socio-Ecological RESilience in Mediterranean coastal areas” (Enseres).

Un esperimento che è andato consolidandosi negli ultimi anni è quello del “Contratto delle zone umido-costiere del Golfo di Oristano” – continua Foschi – grazie al quale dieci municipalità, la Regione Sardegna, il consorzio di Bonifica e gli attori economici del territorio si trovano a pianificare, in chiave sostenibile, il futuro economico-ambientale di uno spazio seriamente minacciato dai cambiamenti climatico. Il progetto ENSERES ha così esportato il modello sardo in Tunisia e Libano. Non, per il momento, nella sua struttura compiuta, caratterizzata dalla presenza di una “Assemblea di Costa” dove le decisioni trans-municipali vengono adottate, ma nelle pratiche di sensibilizzazione di comunità e istituzioni che precedono la nascita delle articolazioni amministrative integrate. La traslazione del modello integrato è stata accompagnata da numerosi incontri tenuti da organizzazioni che hanno trasmesso le buone pratiche esercitate in altri contesti mediterranei”. 

Cosa rappresenta la vostra esperienza di capitalizzazione ENSERES sul territorio di intervento, in Italia?
Un eccellente laboratorio di “trasmissione”. Premessa fondamentale del progetto è la sensibilità nell’adattamento del paradigma a contesti socio-economici differenti. Problemi e soluzioni legati al complesso lavoro di “sovrapposizione del modello” costituiscono un bagaglio di esperienze che possono guidare progetti simili”. 

In riferimento alla programmazione europea 2021-2027, ci sono casi pilota che in futuro potranno contribuire ai processi di rigenerazione socio-economica nell'area del Mediterraneo?
In Tunisia e Libano la declinazione pratica del modello integrato ha portato alla realizzazione di piccoli progetti che hanno sollecitato enti e comunità locali nel superamento delle prassi storiche. Ciò ha portato alla sensibilizzazione delle nuove generazioni rispetto al tema della sostenibilità, alla ricerca di nuove forme di pesca, artigianato e turismo, a pratiche che andranno a vantaggio del lavoro femminile. Certamente l’inclusione di nuovi attori e la ricerca di soluzioni sostenibili al logoramento dei servizi ecosistemici potrà portare notevoli benefici”

Qual è il valore aggiunto del progetto?
Il tentativo di ENSERES si realizza nell’attenta trasmissione di pratiche che alcuni contesti sono andati maturando, senza che i luoghi “riceventi” debbano subire modelli teorici costrittivi. Il valore di ENSERES è nel dialogo, nella fiducia sulle comunità locali, nella loro capacità di sperimentazione e adattamento”. 

Consulta la scheda sintetica del progetto in lingua italiana.

Pubblicato il 12 ottobre 2023