Ufficio Statistico. La misurazione della uguaglianza di genere a livello regionale: aspetti metodologici e risultati. Focus n. 8-2021
L'Ufficio Statistico della regione Puglia pubblica il lavoro presentato nella XLII Conferenza scientifica annuale dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali (A.I.S.Re) dal titolo "La misurazione della uguaglianza di genere a livello regionale: aspetti metodologici e risultati" proponendo una applicazione a livello regionale dell'indice dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE) che, a partire dal 2010, valuta i progressi verso la parità, attribuendo un punteggio da 1 a 100 agli Stati membri, laddove il valore di 100 rappresenta il raggiungimento della piena parità di genere.
"L’indice è rilevato su 6 dimensioni (lavoro, denaro, conoscenza, tempo, potere e salute) e su due aree aggiuntive, quella della violenza contro le donne e quella delle disuguaglianze intersezionali. L’applicabilità della metodologia EIGE passa attraverso la verifica della disponibilità dei dati di genere, a livello regionale. Il quadro di riferimento principale per questa verifica sono stati gli indicatori dei sei domini del Benessere Equo Sostenibile (BES). Il confronto delle definizioni degli indicatori di EIGE con quelli BES ha portato alla selezione di 21 di questi, i più proxy. Si è ritenuto di aggiungere un dato di fonte Unioncamere, come proxy dell’indicatore “Membri del consiglio di amministrazione di grandi società”, per un totale di 22 indicatori. L’indice EIGE pesa il divario di genere con un coefficiente correttivo che misura la distanza dell’indicatore, assunto sempre di verso positivo, da un valore massimo di riferimento. Nell’applicazione presentata si è proposto un coefficiente per ciascun indicatore e trasformata la sua polarità, nel caso fosse stata negativa. L’indice EIGE finale è ottenuto sulla base della media geometrica degli indici ottenuti trasformando gli indicatori per domini e, successivamente, di queste medie. Il dato ottenuto per l’Italia è di 65, abbastanza vicino a quello pubblicato dall’Istituto Europeo nell’ultimo rapporto. Al di sotto della misura dell’indice nazionale si trovano tutte le regioni meridionali e la Liguria, con il minimo in Basilicata con 53 su 100. Il dato medio europeo pubblicato è di 67,9. Veneto (68,8), Toscana (68,6), Emilia Romagna (68,6) e Trentino Alto Adige (68,1) sono le uniche regioni a superarlo. Il tema della violenza è discusso attraverso gli indicatori del goal 5 dell’agenda ONU2030 e i dati pubblicati recentemente e per la prima volta dall’Istat, riguardanti le chiamate al numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza sulle donne e lo stalking. In Italia, il numero delle chiamate valide sia telefoniche sia via chat nel primo trimestre 2021 è continuato a crescere, 7.974 chiamate valide e 4.310 vittime, in aumento rispetto al primo trimestre del 2020 (+38,8%)".
Pubblicato il 01 ottobre 2021