Svimez. Rapporto "Contabilità tra territori come strumento di conoscenza, non di rivendicazione"

SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) pubblica il rapporto "La contabilità tra territori come strumento di conoscenza, non di rivendicazione" sul tema della distribuzione della spesa pubblica tra Nord e Sud del Paese, negli ultimi tempi oggetto di frequente dibattito. Il rapporto è articolato in capitoli: 1) Perché questa nota; 2) Cosa sono i Conti Pubblici Territoriali (CPT); 3) Perché è importante il settore pubblico allargato; 4) La spesa; 5) La calibrazione dell'intervento pubblico sulla base della parità di potere d'acquisto (PPA); 6) Considerazioni conclusive. Nel capitolo riguardante i CPT, SVIMEZ analizza alcuni aspetti  problematici apparsi su un recente rapporto dell'Osservatorio CPI. In particolare, SVIMEZ evidenzia che l'ampia documentazione metodologica presenti sul sito dell'Agenzia per la Coesione Territoriale consente di verificare le motivazioni degli scostamenti dei dati CPT da quelli ISTAT, originati dal diverso metodo di rilevazione: i primi seguono il principio di cassa, i secondi sono calcolati in termini di competenza. "Le differenze tra dati CPT e dati ISTAT sono perciò inevitabili, risalgono a diversi metodi di rilevazione, e non sono certo da interpretare come segnale di inattendibilità di una delle due fonti (dei CPT, nel caso della ingiustificata stroncatura ad opera dell'Osservatorio CPI)". Inoltre, nel rapporto si legge che "...come del resto si evince anche dalle note metodologiche della pubblicazione della Banca d'Italia presa a riferimento dall'Osservatorio CPI, non si rinvengono ampie differenze tra le due fonti. Per di più, la stessa Banca d'Italia utilizza i dati CPT, riconoscendone la valenza e l'affidabilità dal punto di vista statistico. Con molta probabilità, l'enfasi data dall'Osservatorio alle differenze tra le elaborazioni Banca d'Italia e CPT deriva dall'aver confrontato grandezze non omogenee. Mentre i dati CPT si riferiscono all'anno 2018 e sono espressi a prezzi correnti, i dati di Banca d'Italia richiamati dall'Osservatorio sono relativi alla media 2014-16 ed espressi a valori costanti". Per maggiori informazioni si può consultare la fonte .

Pubblicato il 27 ottobre 2020