Osservatorio sul lavoro domestico. Terzo Rapporto annuale 2021
L'Osservatorio sul lavoro domestico pubblica il terzo Rapporto annuale 2021, realizzato con la collaborazione scientifica della Fondazione Leone Moressa, fornendo una visione d’insieme sulle dimensioni del fenomeno riferito all'anno 2020. Oltre alle analisi di base sul numero dei lavoratori, le retribuzioni, le percentuali italiane, annualmente sono sviluppati dei temi di approfondimento. Le fonti utilizzate sono Cas.sa.colf, Domina, Ebincolf, Eurostat, Inail, Inps, Ilo, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Istat, Ragioneria Generale dello Stato. Il rapporto può essere scaricato, previo la compilazione di alcuni campi informativi. Per gli approfondimenti si può consultare la fonte.
PUGLIA
La tendenza.
In Puglia i lavoratori domestici regolarmente assunti dalle famiglie nel 2020 sono 29.708, dato in forte aumento rispetto al 2019 (+19,4%). Mentre le famiglie datoriali sono 30.841 (+18,4%). I forti incrementi del 2020 hanno portato a 60 mila i soggetti coinvolti nel settore domestico (1,5% della popolazione totale). I dati INPS registrano una prevalenza di colf (56,8%). Ciononostante, negli ultimi anni le colf sono costantemente diminuite in opposizione al numero pressoché stabile delle badanti, pur mantenendo un divario significativo. L’incremento di lavoratori domestici, avvenuto nel 2020 grazie alla Sanatoria e agli effetti del Covid, hanno causato l’aumento del numero di colf e badanti, modificando il trend degli ultimi anni.
In Puglia i lavoratori domestici regolarmente assunti dalle famiglie nel 2020 sono 29.708, dato in forte aumento rispetto al 2019 (+19,4%). Mentre le famiglie datoriali sono 30.841 (+18,4%). I forti incrementi del 2020 hanno portato a 60 mila i soggetti coinvolti nel settore domestico (1,5% della popolazione totale). I dati INPS registrano una prevalenza di colf (56,8%). Ciononostante, negli ultimi anni le colf sono costantemente diminuite in opposizione al numero pressoché stabile delle badanti, pur mantenendo un divario significativo. L’incremento di lavoratori domestici, avvenuto nel 2020 grazie alla Sanatoria e agli effetti del Covid, hanno causato l’aumento del numero di colf e badanti, modificando il trend degli ultimi anni.
Caratteristiche dei lavoratori domestici.
Poco più della metà dei lavoratori domestici in Puglia è italiana (53,2%) e le lavoratrici donne rappresentano ben l’89,8% del totale. L’età media del lavoratore domestico è 48,3 anni e, per quanto riguarda le settimane lavorate, si registra una lieve prevalenza di chi non ha completato l’anno lavorativo (65,9%). I lavoratori conviventi don la famiglia datoriale sono solo il 18% del totale.
Poco più della metà dei lavoratori domestici in Puglia è italiana (53,2%) e le lavoratrici donne rappresentano ben l’89,8% del totale. L’età media del lavoratore domestico è 48,3 anni e, per quanto riguarda le settimane lavorate, si registra una lieve prevalenza di chi non ha completato l’anno lavorativo (65,9%). I lavoratori conviventi don la famiglia datoriale sono solo il 18% del totale.
I datori di lavoro: spesa e impatto economico.
Il datore di lavoro ha un’età media di 63,4 anni e si registra una netta prevalenza femminile (60,2%). Complessivamente, nel 2020 le famiglie pugliesi hanno speso circa 177 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici, comprendenti stipendio, contributi e TFR. Il valore aggiunto prodotto vale circa 600 milioni di euro.
Il datore di lavoro ha un’età media di 63,4 anni e si registra una netta prevalenza femminile (60,2%). Complessivamente, nel 2020 le famiglie pugliesi hanno speso circa 177 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici, comprendenti stipendio, contributi e TFR. Il valore aggiunto prodotto vale circa 600 milioni di euro.
Distribuzione territoriale ed incentivi.
A livello provinciale, la concentrazione delle colf e delle badanti è polarizzata sul capoluogo (rispettivamente 42,8% e 36,5% del totale). In termini relativi, Lecce registra l’incidenza maggiore sia per le colf (7,0 ogni 1000 abitanti, media regionale: 4,3) che per le badanti (6,2 ogni 100 anziani, media regionale: 4,7). La Regione Puglia finanzia dei Buoni rivolti ad anziani e disabili per accedere ai servizi a ciclo diurno e domiciliari. Inoltre offre progetti di vita indipendente a favore di persone con disabilità di età compresa tra i 16 e i 64.
A livello provinciale, la concentrazione delle colf e delle badanti è polarizzata sul capoluogo (rispettivamente 42,8% e 36,5% del totale). In termini relativi, Lecce registra l’incidenza maggiore sia per le colf (7,0 ogni 1000 abitanti, media regionale: 4,3) che per le badanti (6,2 ogni 100 anziani, media regionale: 4,7). La Regione Puglia finanzia dei Buoni rivolti ad anziani e disabili per accedere ai servizi a ciclo diurno e domiciliari. Inoltre offre progetti di vita indipendente a favore di persone con disabilità di età compresa tra i 16 e i 64.
Prospettive demografiche.
Le prospettive demografiche rivelano come il numero di badanti sia destinato ad aumentare: nel 2050 in Puglia vi saranno 223 mila anziani in più (ultra-ottantenni) e 117 mila bambini in meno (0-14 anni). Pertanto, la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (14,4% della popolazione contro 10,9%) e il numero di badanti richieste probabilmente aumenterà.
Le prospettive demografiche rivelano come il numero di badanti sia destinato ad aumentare: nel 2050 in Puglia vi saranno 223 mila anziani in più (ultra-ottantenni) e 117 mila bambini in meno (0-14 anni). Pertanto, la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (14,4% della popolazione contro 10,9%) e il numero di badanti richieste probabilmente aumenterà.
Pubblicato il 04 marzo 2022