Openpolis. Divario del Pil nelle regioni dell'Ue. Anno 2021 e 2022
L'osservatorio civico che si occupa di accesso ai dati pubblici (Openpolis) pubblica un'analisi sulle differenze di Pil tra le regioni degli Stati europei.
Nell'Unione Europea, è presente un divario molto ampio tra l’area nord-occidentale del continente, che registra i valori più elevati, e quella sud-orientale che invece riporta le cifre più basse. Nello scenario europeo l'Italia è terzultima in UE per incremento del PIL nel breve termine (rispetto al 2021) e penultima se consideriamo la variazione nel decennio, che supera appena il 20%. Dopo di noi soltanto la Grecia con il 14,9%.
Analizzando il PIL a livello regionale si evidenziano differenze interne anche ai singoli paesi. In Italia si nota una disparità notevole tra le regioni del centro-nord (soprattutto Trentino Alto Adige e Lombardia) e quelle del sud.
Nel 2021, le regioni e le province con più alto PIL si trovano nel centro-nord. Prima Milano, con quasi 60mila euro di Pil per abitante, seguita da Bolzano (48.600 euro), quindi Parma e Bologna, entrambe sopra i 42mila euro. Ultime invece le province siciliane di Agrigento, Enna e Trapani, la provinia Sud Sardegna e province calabresi di Cosenza e Vibo Valentia, tutte sotto i 17mila euro. La classifica regionale rispecchia questo andamento: ultima è la Calabria mentre al primo posto si trova la Lombardia.
Trieste è la provincia che registra il maggior incremento di Pil nel corso dell’ultimo decennio (dal 2013 al 2021): +28,5%. Seguono Taranto (+22,8%) e Parma (+22,5%). L’incremento più contenuto si è registrato nella provincia di Fermo, nelle Marche (+3,8%). La capitale è terzultima da questo punto di vista (+5,7%). A livello regionale la crescita più lenta è quella registrata dalla Valle d’Aosta (+5,8%).
Per approfondimenti si può consulatare la fonte.
Il Pil prodotto dalle province italiane, in euro pro capite (2021)
Pubblicato il 01 marzo 2024