ISPRA. Rapporto rifiuti speciali. Edizione 2024
L'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) pubblica l'edizione 2024 del Rapporto Rifiuti Speciali, fornendo un quadro aggiornato e completo di informazioni sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale; e sull’import/export. I dati sono aggiornati all'anno 2022.
Nel 2022, la produzione di rifiuti speciali si attesta a 161,4 milioni di tonnellate mostrando, rispetto al 2021, un calo del -2,1%, corrispondente a più di 3,4 milioni di tonnellate. I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93,8% del totale dei rifiuti prodotti, diminuiscono di 2,7 milioni di tonnellate (-1,8%), quelli pericolosi di quasi 680 mila tonnellate (-6,4%).
A livello regionale, la Lombardia produce 35,3 milioni di tonnellate (38,1% del totale dei rifiuti speciali generati nel nord Italia e il 21,9% di quelli prodotti a livello nazionale), il Veneto circa 17,1 milioni di tonnellate (18,5% della macroarea e 10,6% della produzione totale), l’Emilia-Romagna 14,5 milioni di tonnellate (15,7% e 9%) e il Piemonte quasi 13,6 milioni di tonnellate (14,6% e 8,4%).
Tra le regioni del Centro, i maggiori valori di produzione si riscontrano per il Lazio con quasi 11,2 milioni di tonnellate (39,8% della produzione del centro Italia, 6,9% della produzione nazionale) e per la Toscana (9,7 milioni di tonnellate, 34,6% e 6%).
Al Sud la Campania, con una produzione complessiva di rifiuti speciali pari a circa 10,3 milioni di tonnellate, costituisce il 25,4% del totale della macroarea geografica (6,4% del totale nazionale), seguita dalla Puglia con 9,7 milioni di tonnellate (23,9% e 6%) e dalla Sicilia (quasi 9 milioni di tonnellate, 22,1% e 5,5%)
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Pubblicato il 05 agosto 2024