INAIL. Relazione annuale 2023

L'INAIL pubblica la relazione annuale 2023, che mostra l'andamento di infortuni e malattie professionali, il bilancio delle attività svolte negli ambiti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, e la strategia per affrontare le sfide del futuro in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

I dati sulle denunce di infortunio nel 2023 hanno registrato, rispetto all’anno precedente, una diminuzione sia dei casi in complesso, sia degli infortuni mortali. Le denunce rilevate sono state oltre 590 mila (-16,1% rispetto alle circa 704 mila del 2022) di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto alle 1.268 del 2022).

Il calo infortunistico registrato a livello nazionale tra il 2022 e il 2023 (-16,1%) ha interessato tutte le aree del Paese, più consistente al Sud (-20,5%), seguito dal Nord-Ovest (-19,6%), Isole (-18,7%), Centro (-15,9%) e Nord-Est (-9,9%). Da considerare anche come i contagi da Covid-19, numerosi nel 2022, abbiano avuto un impatto differenziato sulle diverse zone d’Italia. Tutte le Regioni vedono contrarsi il fenomeno infortunistico, con i risultati più significativi in Campania (-35,3%), Liguria (-31,4%) e Molise (-26,5%). Il Nord concentra nel 2023 il 61% degli infortuni, il Centro il 20% e il Meridione il 19%; Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana raccolgono oltre la metà delle denunce.

Nei casi mortali, l’incidenza del Nord scende al 48% delle denunce, mentre aumenta, rispetto ai casi in complesso, il peso del Mezzogiorno (33%), con il Centro che conferma la sua quota (un caso su cinque) sia per il totale degli infortuni che per quelli mortali. La diminuzione del 9,5% delle morti sul lavoro è sintesi dei cali registrati al Centro (-18,7%), Nord-Ovest (-13,6%), Nord-Est (-11,3%) e Isole (-9,3%) e di un aumento al Sud (+6,3%). La contrazione degli infortuni non si osserva in tutte le Regioni, fanno eccezione: Abruzzo (+20 decessi), Friuli-Venezia Giulia (+9), Puglia (+4) e Umbria (+3).

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Pubblicato il 25 ottobre 2024