Commissione Europea. Ottavo rapporto sulla Coesione
La Commissione Europea pubblica l'ottavo rapporto sulla Coesione, presentando, tra l'altro, una prima descrizione statistica dell'impatto della pandemia a livello regionale e mostrando le tendenze di alcuni indicatori anche a livello sub-regionale (città ed aree urbane). Il rapporto fornisce una valutazione economica e sociale della coesione territoriale nell'UE, evidenziando il recupero delle regioni meno sviluppate e il blocco di quelle che erano in transizione di crescita. Per entrambe, però, si registra un crescente divario di innovazione che diventa una barriera allo sviluppo. I tassi di occupazione benché siano in crescita rispetto a quelli prima della crisi economica del 2008, non lo sono in ugual modo nei territori, evidenziando un aumento delle disparità occupazionali regionali. Il cambiamento demografico interessa tutte le regioni nei prossimi decenni che dovranno adattarsi ad una forza lavoro e ad una domanda di istruzione in diminuzione e, di contro, ad una crescita della popolazione di età di 65 anni e oltre. Il risanamento fiscale dopo la crisi del 2008 ha ridotto gli investimenti pubblici e non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi. Di conseguenza, il finanziamento della politica di coesione è diventato sempre più importante, passando dall'equivalente del 34% al 51% degli investimenti pubblici tra il periodo 2007-2013 e il periodo 2014-2020. La transizione verde e quella digitale sono individuati come i fattori chiave della crescita dell'UE, ma senza un'azione politica adeguata, potrebbero manifestarsi nuove disparità economiche, sociali e territoriali. Il rapporto si conclude avviando una riflessione su come la politica di coesione dovrebbe evolversi per rispondere a queste sfide. Per gli approfondimenti si può consultare la fonte.
Pubblicato il 21 febbraio 2022