Asvis. Rapporto 2021 - I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile

L'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis) pubblica il secondo rapporto annuale su "I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile" in continuità con il rapporto sui territori del 2020. Il rapporto, oltre a descrivere l'impegno delle istituzioni locali nel progettare e nel realizzare piani strategici in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030, elabora una serie di indicatori statistici elementari e compositi per Regioni e Province che mostrano la situazione rispetto agli SDGs e misura le distanze dai Target quantitativi per Regioni e Province autonome, Città Metropolitane , Aree urbane e Comuni. E' articolato in 10 capitoli più l'appendice:

  1. I territori e lo sviluppo sostenibile

  2. Il posizionamento dell’Italia rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile nel 2021 e in termini prospettici

  3. Disuguaglianze territoriali

  4. Rappresentazioni territoriali e sviluppo sostenibile

  5. Rischi naturali e antropici

  6. Le Regioni

  7. Il posizionamento di Province e Città metropolitane rispetto agli SDGs

  8. Le Città metropolitane verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile

  9. Le proposte dell’ASviS

  10. Le buone pratiche dei territori

  11. Appendice: Goal e Target

Per gli approfondimenti si può consultare la fonte.

PUGLIA. Indici compositi
In Puglia si registra dal 2010 al 2020 un andamento positivo in sette Goal: 2, 3, 5, 7, 9, 12 e 16. Per l’alimentazione e l’agricoltura (Goal 2) ciò è dovuto al miglioramento della maggioranza degli indici considerati, tra cui l’incremento delle coltivazioni biologiche (+10,0 punti percentuali dal 2010 al 2019) e la riduzione dell’eccesso di peso (-3,0 punti percentuali dal 2010 al 2020). Per la salute (Goal 3) l’andamento positivo è trainato dalla riduzione dei comportamenti a rischio come il fumo e la sedentarietà (-5,2 e -8,7 punti percentuali dal 2010 al 2020). Il calo osservato nel 2020 è attribuibile all'arretramento della speranza di vita che diminuisce di -1,2 anni a causa della crisi pandemica. La parità di genere (Goal 5) progredisce grazie all'aumento sia delle donne nel Consiglio regionale (+9,4 punti percentuali dal 2012 al 2020) sia del rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli (+8,3 punti percentuali dal 2010 al 2020), nonostante il crollo del 2020 (-5,3 punti percentuali). L’energia (Goal 7) deve il suo andamento positivo allo sviluppo di entrambi gli indici considerati, le energie rinnovabili (+4,5 punti percentuali dal 2010 al 2018) e l’efficienza energetica (-16,3% dal 2012 al 2019). L’innovazione e le infrastrutture (Goal 9) migliorano grazie all'incremento dei lavoratori della conoscenza (+4,7 punti percentuali dal 2020 al 2020) e alla diffusione della banda larga. Per il consumo e le produzioni responsabili (Goal 12) l’andamento promettente è spiegato dalla riduzione dei rifiuti urbani prodotti (-11,3% dal 2020 al 2019) e dal progresso nella raccolta differenziata (50,6% nel 2019 contro il 61,3% dell’Italia). Per la pace, giustizia e istituzioni (Goal 16) si registra un dimezzamento degli omicidi dal 2010 al 2019 ed una riduzione dei tempi della giustizia civile (-35,3% dal 2012 al 2020).

Pubblicato il 02 dicembre 2021