AGENAS. Report Mobilità Sanitaria Interregionale 2023

L'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) pubblica il rapporto "La Mobilità Sanitaria in Italia" sulla base dei dati dell'anno 20222, trattasi di un'analisi sulle principali dinamiche della mobilità sanitaria interregionale sia delle prestazioni di ricovero che di specialistica ambulatoriale. T

La metodologia ha preso in esame le determinanti che caratterizzano il fenomeno: mobilità apparente costituita dai ricoveri effettuati nella regione di domicilio del paziente, quando quest’ultima non coincide con la regione di residenza; mobilità casuale relativa ai ricoveri effettuati in urgenza; mobilità effettiva determinata dalla scelta del paziente. Inoltre ha determinato un nuovo indicatore al fine di rappresentare la capacità delle strutture sanitarie della regione di riferimento di soddisfare il bisogno di salute dei propri cittadini: l’Indice di Soddisfazione della Domanda Interna (ISDI).

Il fenomeno della migrazione per farsi curare fuori regioni che ogni anno coinvolge quasi un milione d’italiani conferma il suo essere endemico. Si sposta principalmente in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, regioni che hanno un saldo attivo (il rapporto tra i pazienti provenienti da altre regioni e tra quella della regione che vanno a curarsi fuori). In generale sono solo sette le Regioni ad essere in attivo mentre le altre 14 hanno saldi negativi.

In testa c’è sempre la Lombardia con un attivo di 579 milioni, seguita dall’Emilia Romagna con 465 mln. Sul terzo gradino del podio il Veneto con 189 mln. A seguire la Toscana con 58 mln, il Molise (22 mln), Pa Bolzano (1 mln) e Pa Trento con 2,8 mln. In attivo poi ci sono il Bambino Gesù (246 mln) e l’Acismom (42 mln).

Tutte le altre 14 regioni sono in passivo. La Calabria è in cima alla lista (-294 mln) seguita da Campania (-285 mln), Sicilia (-221 mln), Puglia (-198 mln), Lazio (-171 mln), Liguria (-99 mln), Abruzzo (-90 mln), Sardegna (-82 mln), Basilicata (-71 mln), Marche (-47 mln) Umbria (-31 mln), Valle d’Aosta (-11 mln), Piemonte (-8 mln) e Friuli-Venezia Giulia (-6 mln).

Per approfondimenti si può consultare la fonte.

Pubblicato il 27 settembre 2024